La Cara…mella
Non voglio rivolgermi alla mia ex “moglie”, con lei penso proprio di non aver lasciato nulla in sospeso e poi nella vita ho sempre seguito un consiglio datomi dalla nonna: “il miglior disprezzo è la non curanza”, disprezzo, già non saprei definire con una parola diversa, ciò che ho provato alla lettura degli atti del processo di nullità del matrimonio, al tribunale ecclesiastico di Roma, ma questa è una storia che poi nel corso della vita si è rivelata, fortunata per il mio futuro.
Avrei molto da dire, invece ad una mia, per breve tempo, fidanzatina dei tempi in cui ero uno scout, tempi ormai lontanissimi, ma che nella memoria sono rimasti intatti e purtroppo per me, molto dolci, dico purtroppo, perché i ricordi che rimangono dolci, sono quelli che ti fanno accorgere che si sta invecchiando, che quando riaffiorano nella mente, ti procurano nostalgia e per chi come me ha lasciato in sospeso qualcosa, procurano anche un po’ di dolore.
Aveva il nome di una caramella di allora, caramelle che non ho più trovato in vendita, per questo la chiamerò: Cara…mella, aveva una gemella, un po’ più intraprendente ed erano molto somiglianti, loro due insieme erano molto amate nella cerchia degli scout, avevano molti corteggiatori e a me piaceva molto la Cara…mella.
Non sto qui a dirvi come, ma decidemmo di fidanzarci, era la mia prima ragazza, avevamo gli stessi gusti musicali e calcistici, quindi si poteva dire che stavamo bene insieme, però c’era un problema, che per me era insormontabile, problema che a lei non ho mai detto e che ha portato me ad allontanarmi da lei dopo poco tempo e senza una spiegazione: suo padre.
Per spiegare questo problema, bisogna tornare ancora più indietro negli anni, a quando io avevo cinque anni e vivevo in un piccolo borgo, soffrivo di una rara forma allergica, ricordo che mi si screpolavano le mani e mi sanguinavano, così come le orecchie, ed ogni anno nello stesso periodo si ripeteva questo.
Allora, l’assistenza sanitaria, non era come oggi, per chi era povero non c’era mutua e noi non navigavamo nell’oro.
Una mattina, mi trovavo a fare spesa con mia madre presso un alimentari del borgo e la proprietaria aveva chiamato un medico perché stava male, fu cosi che per puro caso mi imbattei in una situazione che anni dopo avrebbe lasciato un segno nella mia vita.
Il medico, un buon signore, mi vide nel pieno di una crisi allergica, disse qualcosa a mia madre e poco dopo mi visitò, mi dette la cura e non si fece pagare, mi curò gratuitamente.
La cura fece effetto, l’anno successivo non soffrii più di quei disturbi, così come negli anni a seguire e per me quel medico fu allora e anche oggi che è scomparso, l’unica persona degna di stima che io abbia mai incontrato e l’unica persona degna di stima, anni dopo si rivelò il padre della mia Cara…mella.
Ogni volta che sedevo al fianco di Cara…mella, non potevo dimenticare la stima per suo padre, quindi iniziai a pensare che lei meritasse molto di più, di un semplice ragazzetto come me, ed oggi spero tanto lo abbia trovato, perché senza dirle nulla, mi allontanai da lei, senza una parola, senza una spiegazione e senza un bacio che oggi avrei voluto tanto darle.
Crystal Ship!