mercoledì 12 ottobre 2011

Il "Senso" della Vita, mio papà le diceva sempre: "le chiacchiere durano 15 giorni" poi la gente parla di altro


I lavori di mia madre, sono stati umili e molteplici: Babysitter, lavori domestici, realizzare asole alle camicie e riuscì anche a trovare lavoro in una cucina di una Ambasciata, ma presto dovette fare i conti con situazioni più grandi di lei.

Rimase illusa da un ragazzo e rimase incinta, scoprendo poi che era sposato e poco le interessava.

Dopo avvilimento, non si scoraggiò, decise di tenere il bambino e riuscì a entrare in una clinica (se ricordo bene: Modigliani) con personale americano, dove in cambio di lavoro per le pulizie le assicuravano assistenza al parto.

Nel 1951 nacque mio fratello e gli operatori della clinica presero a ben volere mia madre tenendola ancora per un anno con il bambino.

Ma in quella clinica, conobbe altre ragazze come lei madri tra cui una della stessa cittadina di mio papà e con cui erano amici.

Uscita dalla clinica, mia madre cercò subito lavoro, dando mio fratello a Balia, riuscendo a mantenere lei e suo figlio, poi dopo alcuni anni rincontrò la ragazza che aveva conosciuto in clinica amica di mio papà e tramite quella ragazza, conobbe mio papà.

Mia madre fu subito sincera all’interessamento di mio papà: aveva un figlio, ma mio papà le rispose che l’avrebbe riconosciuto.


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