Carissima Direttrice de il Manifesto, credo Norma di nome, le invio uno scoop: mi è Passata la Tristezza del Natale, quindi le vorrei fare una domanda: “Tiritiri tu? O Tiritirità?” fatta così, sembra una scemenza di domanda, ma vorrei spiegarla, perché è una battuta Storica nel Giro d’Italia.
Nel passato, molti ciclisti erano poveri, non avevano gli sponsor e si iscrivevano al Giro d’Italia solo con piccole offerte delle cittadine di origine.
Un ciclista della Cittadina in cui vivo, iscrittosi al Giro d’Italia Ciclistico con molte difficoltà economiche, in una tappa molto difficile e faticosa, nel bel mezzo del gruppo discorreva con un altro ciclista ed appunto delle difficoltà di poter andare avanti nel Giro d’Italia, allora si andava avanti a Pane e Mortadella.
Quindi il ciclista chiese al cittadino delle mia città: “Ti Ritiri Tu? E il cittadino della mia cittadina, per rispondere di no esclamò: “Tiritirità”.
Beh, ebbe anche un soprannome delle edizioni in cui partecipò al Giro d’Italia, fece a spadate con un altro ciclista in corsa in una tappa per litigio con le pompe delle gomme e lo soprannominarono: Sciaboletta, dove vivo era molto famoso, era diverso: Ttiritirita! Non hanno preso da lui.
Perché ti scrivo questo Direttrice, perché pare che abbiano tolto i finanziamenti pubblici ai giornali e pare che Liberazione si sia ritirato dalle edicole e tu Direttrice Tiritirità? Che fai Resisti? Bene se hai deciso di Resistere io ti ammiro, anche se poi molte voci dei quotidiani sono state contro di me, io sono a favore delle voci Libere, quindi tempo fa, inviai una soluzione al Quotidiano il Messaggero, per poter riuscire a vendere prima e più copie di giornale, ma un po’ riadattata, potrebbe riuscire a far sopravvivere la molteplicità dei Giornali divulgati, basta solo un po’ di organizzazione.
L’idea, potrebbe rivelarsi buona, perché sarebbe un po’ ritornare al Antico, del tipo Stamperie Clandestine di Voce del Popolo.
Esistono in Italia e soprattutto nelle zone Universitarie, una miriade di piccolissime Tipografie, che poi stampano ed impaginano anche le Tesi, bene, se a quelle piccole Tipografie, si desse la possibilità, di accedere ad una Edizione Particolare, magari studiando un formato particolare per questa esperienza.
Insomma, la possibilità, di scaricare una edizione giornaliera del quotidiano che vuole divulgarsi, da stampare e poter vendere, anche a qualche edicola.
Facciamo un esempio, se il Manifesto, chiedesse 40 centesimi di Euro a copia stampata, la Tipografia avrebbe un ricavo di 60 centesimi, da dividere anche con qualche edicola interessata, ma si abbatterebbero tutti i costi di stampa e di distribuzione.
Questa mattina, ad Omnibus, il Direttore di Liberazione, diceva appunto che la cosa importante per alcuni quotidiani è la divulgazione e quello che ti sto proponendo carissimo Direttore de il Manifesto è una specie di appalto alla vendita di un prodotto giornalistico e se unito ad altre testate, credo che sia una soluzione vincente, anche se solo in una forma di abbonamento da parte della Tipografia.
Beh Direttore, provi a valutare e completare questa mia idea, credo possa rivelarsi utile all’editoria: Filippo Salvini: !
Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !
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