lunedì 23 settembre 2013

Non lasciare Spazio alla Depressione post Parto, nello Scrivere, noi facciamo Profezie, puoi scrivere di mio, di Tuo Figlio o Di Noi, mio Padre non ti Smentirebbe

Ciao Anna, sai? ancora non riesco ad Immaginare cosa ne Pensi, di Scrivere un Romanzo per ragazzi con la Mia Architettura, beh sai? a me Scrivere ha Fatto da Terapia ed era l’Unica Maniera che io Potessi Immaginare, di Arrivare alla Tua Vista.
Beh, quando Iniziai a Scrivere erano i Primi anni 2000 e solo dopo ti Vidi in una Gara di Tuffi in TV, a Barcellona credo.
Beh, ho Partecipato a Molti Concorsi di Scrittura, uno anche del CONI, ma non ho Mai Vinto Niente.
Però, ero Certo che se le Mie Scritture, fossero arrivate ai Miei Fedelissimi, avrebbero Potuto conoscere i Miei Sentimenti per te e quindi Regolarsi di Conseguenza e un po’ di Te, lo ho Messo in tutte le Mie Scritture, certo, cercando di Non Apparire Imbecille, un Innamorato Smielato ma solo tentando di Far Conoscere ai Miei Fedelissimi, le Vie che avrei Successivamente Intrapreso, una Specie di profezie, cosa che potrebbe Riuscire a quel Lavoro che ti ho Proposto.
Credo che abbia Funzionato sai? le Risposte in Semiologia erano di Gradimento della Tua Persona ai Miei Fedelissimi.
Beh, Poi Google sviluppò i Blog, più diretti se fossi Riuscito a Catturare la Tua Attenzione e il Resto lo Conosci.
Ma Scrivere per quei Concorsi Letterari, ci ha Aiutato o almeno lo Spero, tutto Dipenderà da come poi Finirà tra Noi, se mai la Nostra Società diventi qualcosa di più Importante, ma io ne ho già Ricavato Benessere dal Nostro rapporto Epistolare, qualcosa per cui Lottare e sinceramente, continuo a Crederci.
Spero ti faccia Piacere, questo racconto di quando Tentavo di dare Indicazioni ai Miei Fedelissimi tramite racconti in Concorsi letterari, se ti Servisse Compagnia, io il solo Modo che ho Per fartela è quello di Pubblicare alcuni Racconti su cui sono Tracce di Te, te lo Pubblicherò a Puntate, un Abbraccio Forte: Filippo Salvini: !

I colori della vita
Ogni piatto era uguale all’altro, in quella cucina d’albergo dove Sabrina lavorava come lavapiatti stagionale.
Eppure lei aveva frequentato l’istituto alberghiero per alcuni anni, voleva entrare nel mondo alberghiero con compiti più qualificati, ma le sorprese che riserva la vita e a lei ne aveva riservate tante, modificano i progetti, ora le serviva soltanto guadagnarsi da vivere.
Era ben voluta, da tutto il personale dell’hotel, hotel che era di lusso e posto su di una collina, dove si dominava tutta la costa di Rapallo, lei svolgeva le sue ore di lavoro con estrema serenità, per nulla offesa con la vita, che le aveva riservato un destino poco facile, anche perché il suo lavoro presso l’hotel era solo stagionale, mentre i mesi invernali, si dava da fare come donna delle pulizie alle case di villeggianti, che rimanevano chiuse durante l’inverno.
Quel giorno di fine agosto come sempre, lei arrivò al lavoro in perfetto orario: le undici di mattina e indossati gli abiti da lavoro, iniziò la sua routine quotidiana, quando un addetto ai fornelli le disse:- Ti cercava Agostino, sembrava importante- Agostino era un anziano cameriere di sala, che a Sabrina riservava molte attenzioni paterne, dato che la conosceva sin da bambina.
-Vedo che c’è molto lavoro oggi, quindi lo cercherò più tardi- ed iniziò le sue mansioni, ma Agostino entrò  all’istante e con voce raggiante, rivolto verso Sabrina - ti cercavo, ho una notizia per te, ieri sera, un cliente mi ha domandato se conoscessi una donna seria per casa sua, sai si sta trasferendo qui a Rapallo e cerca una persona affidabile, così mi ha chiesto se conoscessi persone serie, deve trasferirsi con tutta la famiglia, io ho pensato a te, il lavoro è in regola e lui mi sembra una brava persona, se vuoi puoi provare a parlargli, così avrai un lavoro stabile e non mille come ora.- - d’accordo gli parlo, ma come faccio a trovarlo?- Agostino, aveva già organizzato tutto e…- ti aspetta alle tre, dopo il tuo turno, al bar in giardino, si chiama: Carlo Merisi, ma se mi chiami te lo presenterò io, adesso devo andare, ho molto da fare in sala.-
Come poteva per Sabrina non iniziare un tormento, in quelle ore che la separavano alle tre, tormento fatto di domande del tipo: mi piacerà fare la donna delle pulizie presso una famiglia? E stabilmente? Certo anche ora faceva le pulizie, ma aveva una certa libertà, visto che le faceva in case per lo più vuote senza nessuno che le ordinasse il cosa e come fare e poi èra vero che un lavoro in regola le permetteva cose che in quel momento non poteva permettersi, ma era veramente quello che nel profondo della sua anima cercava? Comunque decise che per non far fare brutta figura ad Agostino, sarebbe andata alle tre ad incontrare quel tale, certo Carlo Merisi.
La giovinezza di Sabrina, poteva essere scambiata con immaturità, a prima vista, ma il suo abbigliamento era molto sobrio e non lasciava impressioni di immaturità, cosi indossati i in vestiti non da lavoro, cercò Agostino che nel frattempo interloquiva proprio con Carlo, che era seduto in un tavolino del bar, con in mano un giornale e Agostino vedendo arrivare Sabrina, le fece un cenno per chiamarla a se, lei lo vide e si accostò ai due, con un sorriso e la mano tesa per salutare, dicendo:- immagino sia lei il signor Carlo Merisi, mi chiamo Sabrina, piacere di conoscerla- - beh Carlo sicuramente, Merisi anche, è per il signore che ho i miei dubbi, sono sicuro che di signore ce ne sia stato uno solo su questa terra e noi lo abbiamo messo in croce, piacere mio- e strettisi la mano Carlo fece cenno a Sabrina di accomodarsi per poter parlare con tranquillità.
-Allora -  riprese Carlo -  mi dica cosa cerca e le dirò cosa cerco io, più sincerità possibile, da ambo le parti-  Ciò incuriosì Sabrina che con un sorriso prese a dire:- Agostino mi ha accennato ad un lavoro in regola presso casa vostra e veramente non saprei cosa aspettarmi e men che mai cosa pretendere, fare la donna di servizio è simile da tutte le parti-  annuì Carlo e dopo un profondo sospiro -  è vero ad Agostino ho detto che cercavo personale per casa mia, ma non di che tipo, io cerco una persona di fiducia, che si prenda cura di casa mia, come se fosse la sua, Agostino mi ha parlato molto bene di lei- - mi dia del tu, la prego- -va bene allora diamoci del tu, dicevo, che lei se accetta il lavoro dovrà disporre della casa come se ne fosse la padrona, cercherà del personale che le potrà servire, non so una cameriera una cuoca, ma sicuramente saprà regolarsi meglio lei, anzi saprai regolarti meglio tu, se ti interessa puoi anche provare per una mesata a tempo perso, dopo il tuo lavoro, così da prenderci la mano e durante questo mese, possiamo anche vedere se andiamo d’accordo.-
-accetto per il mese di prova, oggi è giovedì, mi dia fino a domenica                                          di   tempo per organizzarmi e lunedì possiamo iniziare- 
-benissimo allora guarda questo è un assegno di duemila e cinquecento euro, ed è il compenso per il tuo mese di prova, poi se pensi di aver capito cosa cerco, puoi cercare un commercialista di tua fiducia per l’inquadramento, che possa soddisfarti- invitando Sabrina a prendere l’assegno, lei con un po’ di nervosismo accettò l’assegno e -mia sorella è ragioniera e lavora presso un commercialista, posso domandare a lei, però prima facciamo la prova, non vorrei ricevere una delusione, probabilmente non andiamo d’accordo e io preferisco lavorare serenamente- -benissimo allora lunedì alle tre ci ritroviamo di nuovo qui.- e strettisi la mano nuovamente si congedarono.
Erano circa le quattro, quando Carlo vide Sabrina andare via frettolosamente e tra sé e sé pensava se una ragazza così giovane e carina potesse soddisfare le sue esigenze, visto che Carlo era piuttosto maturo e molto tradizionalista, quindi la giovinezza di Sabrina era distante dalle regole che nella vita seguiva Carlo, ma a detta di Agostino lei era una ragazza particolare con problemi economici si, ma di indiscussa serietà.
Carlo stette ancora un po’ seduto al bar e poi si alzò, decise di fare una passeggiata per distrarsi, vedere vetrine e gente che passeggia di certo sarebbe stato un piacere, quindi uscì dall’hotel ed iniziò a passeggiare pensando ancora a Sabrina e al fatto che non riusciva a decifrare l’impressione che ne aveva ricevuto, certo era davvero carina e pensò che già quello potesse bastare per far buona impressione alla gente, ma Carlo non cercava una bonazza da guardare in casa sua, ma invece una alleata fedele al suo fianco per poter mettere in atto ciò che si era promesso di realizzare.
Passò un paio d’ore a passeggiare, tra vicoli e piazzette, fece anche una passeggiata al porticciolo e poi si sedette al tavolino di un bar, ordinando un tramezzino ed un succo di pompelmo, la passeggiata gli aveva messo appetito.
Dopo una mezz’ora che era seduto al tavolino, vide all’ingresso del bar Sabrina, accompagnata da due bambine e lei rivolta ad una delle due, diceva con voce ragguardevole - stai qui e non muoverti, mamma e Michela tornano subito, il tempo che tua sorella fa pipì- così la bambina rimase sulla porta e le due entrarono nel bar, Carlo vedendo la bambina sola sulla porta del bar, si avvicinò e gli chiese: 
-allora siete voi due il tesoro di Sabrina, sai io conosco la tua mamma- la bambina non rispose, ma con la testa faceva cenno di si rimanendo immobile forse anche par la paura, ma Carlo riprese
- come ti chiami, io Carlo- ed allungò la mano per salutarla facendo un sorriso alla bambina, lei ci pensò un po’ su, ma poi dette la mano a Carlo dicendo:- Anna, davvero conosci la mia mamma?- Carlo baciò la mano della bambina e rispose alla domanda -  si l’ho conosciuta non più di quattro ore fa, ma la conosco veramente, senti entriamo dentro il bar ad aspettare tua madre, cosi se me lo permetti ti offro un buon succo di frutta, vuoi?- la bambina fece cenno di si con la testa ed entrarono mano nella mano e fatto qualche passo videro Sabrina e Michela uscire dal bagno, Carlo fece un cenno a Sabrina, mentre gli si faceva incontro ed avvicinatosi a Sabrina disse:- ho conosciuto la principessina Anna qui fuori e ha accettato un succo di frutta, accettate anche voi due, oppure andate di fretta?- sorrise Sabrina e

- buona sera signor Carlo, grazie, accettiamo anche noi, ma la mamma non dice sempre di non parlare con gli sconosciuti? E poi strano, tu non parli neanche con gli amici di famiglia, cosa ti è successo oggi?- la bambina sorrise e mostrò alla madre che dava la mano a Carlo, allora Carlo sorrise e ridette un bacio alla manina della bambina -  venite sediamoci al tavolino così ordiniamo per le due principessine- rivolgendosi a Sabrina continuò -  lei è una miniera di sorprese, giovanissima ed anche bella, raccomandata da Agostino come si raccomanda una figlia, certo per un lavoro che non sarà il massimo, ma è pur sempre un lavoro e nascoste tiene tutte per se due splendide fanciulle, di cui il padre penso ne sia fiero- Sabrina sorrise a Carlo mentre si avviavano al tavolino in piazzetta, ma Anna, ancora tenuta per mano da Carlo dette uno strattone al suo braccio attirando l’attenzione a sé -  noi non lo abbiamo il papà, mamma dice sempre che è una ragazza madre- Carlo si abbasso e con voce bassa e un’aria disturbata chiese scusa alle bambine -  sapete io non potevo sapere- poi si rialzo e rivolto a Sabrina accennò le scuse, ma fu preceduto dalla ragazza con un sorriso sulle labbra -  stia tranquillo, nessun problema, sa io non ho mai nascosto la verità alle bambine- e dopo essersi seduta continuò -  avevo diciannove anni ed ero studentessa all’istituto alberghiero, loro padre era un mio compagno di scuola, allora eravamo fidanzati, ma poi quando seppe che ero rimasta incinta mi chiese di disfarmene delle gemelle, altrimenti lui mi avrebbe abbandonata e non ne volle sapere nulla.- ci fu un attimo di silenzio, qualche sorriso rivolto alle bambine poi ritornando con lo sguardo verso Carlo continuò, dopo l’ordinazione al cameriere -  i miei genitori non potevano permettersi di mantenermi gli studi oltre le bambine, quindi abbandonai gli studi e da allora devo arrangiarmi con il lavoro e poi loro occupano tutto il mio tempo libero, stiamo benissimo insieme, con qualche problema, ma benissimo- -beh- prese a dire Carlo -se la mia opinione può interessarle, sappia che l’ammiro, è stata una scelta, sicuramente sofferta, ma la più giusta secondo me, sa anche mia madre è stata una ragazza madre e lei lo fu negli anni cinquanta, quando era molto difficile esserlo, poi conobbe mio padre e mio padre accettò il figlio, lo riconobbe ed oggi se ho dell’ammirazione per i miei genitori è proprio per quegli avvenimenti- poi si rivolse alle bambine  -quanti anni avete?- Michela fece cenno con la mano quattro e Anna aggiunse -quasi cinque, ancora un anno di asilo e poi andiamo a scuola- -uao allora sicuramente sarete bravissime a disegnare- e le bambine con la testa dissero di si, Sabrina guardava con ammirazione le due figlie e si rivolse a Carlo -lei deve avere un carisma particolare con i bambini, sa Anna è proprio strano che con lei si sia lasciata andare, non da confidenza facilmente, è piuttosto musona con le persone, ma con lei ha fatto subito amicizia- -ne sono felice e per essere sincero anche io non do confidenza facilmente, sono un po’ solitario, preferisco il silenzio ai discorsi sciocchi che si fanno nei salotti, si fanno tanti bla bla bla solo per credersi vivi e più sono sciocchi i discorsi e più credono di vivere, poi ci sono quelli che pretendono di farti ridere per forza, con battute stupide ed insignificanti, ma loro insistono e meno ti fanno ridere e più insistono, senza un briciolo di intelligenza, ma sicuramente lei non la pensa come me, è giovane e sicuramente la confusione è il suo ambiente naturale, discoteca, pub, grandi incontri con gli amici e poi lei è così bella che sicuramente sarà piena di inviti- scosse la testa Sabrina -devo proprio dire che come indovino è una frana, la mia vita sentimentale è una frana, sa con la mia situazione, escono con te solo per rimorchiarti, senza un briciolo di serietà e sono tutti molto espliciti, nemmeno un po’ di corteggiamento, mi creda preferisco la compagnia delle gemelle e a volte quella di mia sorella, anche le amiche si sono allontanate, ma quelle le capisco hanno altri interessi- -senti Sabrina, noi due non avevamo iniziato a darci del tu?- Sabrina sorrise ed annui, così Carlo continuò -devo confidarti che fino a questo momento ero titubante se eri la persona adatta per il lavoro, perché vedendoti così gio pensavo fossi un po’ più frivola, ma devo dire che per quel poco che ti conosco inizio ad ammirarti e sicuramente devo ringraziare Agostino per averti presentata a me, vedrai che andremo molto d’accordo e sicuramente per i miei programmi sei la persona più adatta- 

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