domenica 29 settembre 2013

pochi Volti Immagino del Nostro Polo, io ne ho scelti Pochi tra loro, sono Loro che hanno scelto Me

Beh, Anna, Buongiorno innanzi tutto e Ben Venuta sull’Isola che non C’è! Almeno per il Momento, l’Isola degli Eterni Bambini.
Io Capisco Perfettamente, quanto a Te di Impostazione Culturalmente Germanica e Atletica, Basata sulla Seriosità, sul Sudore, sulla Fatica per Raggiungere un Obbiettivo, possa Rimanere faticoso, Prendere Tutto in Canzonella, arrivando anche a Deriderti su di Una Cosa Seria come Colloquiare con DIO.
La Nostra Cultura Italica è Fondata sui Pulcinella, sugli Arlecchino, a Noi Italici ci rimane Semplice questo, ma è un Riuscire a Sopravvivere questo.
Noi abbiamo Superato la Caccia alle Streghe, siamo stati Vittime di Poteri Come la Chiesa, Padrona della Parola di Dio che non avrebbe Mai Accettato l’Aspettare Gesù, come del Resto si è Comportata, Inventando la Santissima Trinità in questi Tempi.
Passare per Picchiatelli, Abbassando il Livello del Pericolo Poteva solo Riuscire, Apparendo Picchiatelli.
In Italia questo è Più Semplice, Più Sopportabile, questo in Svezia forse Rimane più Difficoltoso per Concezione Culturale, ma sappi che Dio Paga Molto Bene, il Salario non lo Nega ai Suoi Servi.
Beh, oggi dovrei andare al pronto Soccorso, a farmi Guardare la Ferita sul Piede Sinistro, Ferita di Cui io Conosco la Provenienza, è una Semiologia delle Pene che ha Tribolato Gesù, ma fino a qualche Anno fa, la Sanità, era nelle Mani di Suore, Tutte le Caposala erano Suore, non voglio Contestare questo, ma la Sola Maniera per Potersi Giustificare, senza Urtare la Loro Intolleranza di una Cosa Simile, sarebbe stato, dire che quella Ferita, era un Regalo di una Ape Regina, Innamorata di me, prendendo tutto in Canzonella, evitando Ipocrite Prese di Posizione da parte di Cattolici e di chi Gestisce i Poteri in Italia.
Il Rapporto che deve Interessarci, è quello tra DIO e Noi, non tra Noi e gli Altri, tutto è Semiologia che si Riflette nel Regno di DIO, come un Mondo Parallelo, noi siamo solo Pedine Mosse su questa Terra, tutto il Processo di Vita sulla Terra è un Costruirsi una Serena Presenza in Paradiso, e si può Scegliere, se dalla Parte di DIO, Oppure di satana, satana che presto dovrà andarsene dal Paradiso, Perché il Tempo sta scadendo e insieme a satana, tutto il suo esercito del male.
A me non Importa chi DIO Voglia Salvare, è sula la Facoltà, quindi non devo essere io a decidere, certo, faccio anch’io delle Scelte e ci Provo, ma io Combatto solo per il DIO che si è Mostrato a me.
Un Abbraccio Forte: Filippo Salvini: !


Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !


  

tutti i consigli che mi verranno in Mente, te li scriverò, quelli Buoni Però, per farti Vincere

Anna, mi era sfuggito, ma è di Importanza Vitale questo.
Ti ho Consigliato, di Infischiartene di Apparire Eccentrica, ma vorrei Spiegartelo Meglio.
Se ti Dovessi Rivolgere a qualche Medico, Psicologo o Psichiatra magari solo per Trovare un Canale di Sfogo, cosa che io faccio ancora oggi, non Puoi Parlare dei tuoi Malesseri Psicologici, Tergiversando.
Se tu Hai Nella Mente un Pensiero, che Pensi di DIO, e ti Trovassi nelle Condizioni che ti ho Descritto nei post precedenti, avendo avuto la Rivelazione che DIO Parli con Te, non Puoi Rinnegarlo, con chiunque devi sempre Giocare a Carte Scoperte,
consapevole che il Medico ti Considererà Paziente, e tu non Puoi Pretendere il Contrario, ma non si Può Rinnegare DIO! Potrai Giocarci, parlandone scherzando e Prendendoti in Giro, ma non si Può Rinnegare DIO! A Tal proposito Gesù sui Vangeli disse: “chiunque mi Riconoscerà davanti al Padre Suo, anche io Lo Riconoscerò davanti al Padre Mio! Ma chiunque non mi Riconoscerà davanti al Padre Suo, neanche io lo Riconoscerò davanti al Padre Mio!” l’Apparire un Po’ Picchiatelli su questo Mondo, è il Nostro Destino, ma il Significato è non aver Rinnegato DIO! Sii Semplice e Bambina, Giocaci e Tutto ti Apparirà Semplice, Confida a Dio i Tuoi Desideri, le Tue Preoccupazioni, non Vergognarti di DIO è Veramente di una Bontà Inimmaginabile Anna, lo scoprirai e sarà Nettare, io Ero e lo sono Ancora, Agente Segreto del Paradiso, tu, hai un Ruolo Ben Definito, si la Regina del Nord e se stata Scelta proprio da DIO Anna, gioca a fare la Regina con DIO: Filippo Salvini: !


Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: 1

Erno, Aria Pesante in Famiglia? Tutti con i Musi Lunghi? beh, noi ci Rifuggeremo nel Sogno

Ciao Erno, sai? cosa Pensavo? Mentre guardavo l’Oroscopo di Paolo Fox questa Domenica? Pensavo che in America, tra le Donne di Spettacolo, generalmente Attrici, di Tanto in Tanto, scelgono la Fidanzatina di America e in Europa no.
Allora, cosa ne Pensi tu, di Scegliere la Fidanzatina di ITALY.A? beh, scelta per Simpatia, per Allegria, per Costume e ITALY.A potrebbe realizzare un Sondaggio in Proposito, il Concorso di Fidanzatina di ITALY.A.
Beh, Maria, la Ex Miss Italia fu scelta come Insegna (la Bellezza di ITALY.A), e non come Fidanzatina
Io Propongo nel Concorso Laura Bariales, e il Mio Voto è Per Lei, mi Piace il Tipo, e la Sceglierei come Nuora Erno, ti dice Niente? Beh, noi siamo eterni Erno, non Pensare alla Differenza di Età, al Tempo Giusto… sapremo come Muoverci.
Dura la Vita è? Ma noi sappiamo come Alleggerirla, sai? ho Letto sul Sito di Libero.it, su Affari Italiani, che hanno Scoperto, a quaranta metri sotto il Mare, in Portogallo, una Piramide del Tipo quelle Egiziane e alcuni già Pensano ad Atlantide, pare che i Ricercatori di Tutto il Mondo, si stiano Avviando a realizzare una Ricerca Archeologica in quel Posto del Portogallo.
Vogliamo giocare agli Archeologi, io e Te? Cosa ne Pensi? Vogliamo proporre ai Nostri Fedelissimi, un Finanziamento di 200Mila Euro ad una Equipe di Ricercatori di quella Piramide? Certo, verificando che tutto sia Vero.
Beh, si Potrebbe anche immaginare una Equipe di Ricercatori di ITALY.A, Finanziare una Ricerca in quelle Acque se rimarrebbe Possibile con 200Mila Euro.
Beh, Erno, io e Te Facciamo la Proposta e poi chissà, cosa ne pensano i Nostri Fedelissimi? sai? i Ricercatori, sono sempre in Cerca di Finanziamenti e noi potremo Divertirci a Sognare Tesori Sommersi, Civiltà Sconosciute, beh, una Piramide in Portogallo, non è mica cosa normale.
Noi, sogneremo, anche la Fidanzatina di ITALY.A, a chi Cadrà la Scelta? Erno, non dirmi che il tuo Voto è per la Maestrina? Un Bacio Grande Grande: Papà: !


Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !

sabato 28 settembre 2013

lo scopo è uno Solo, un Futuro da Favola

Beh, vedi Anna, lo sbaglio che tutti Commettono, è il Fatto che satana vuole il Male sulla Terra, No! lo vuole in Paradiso, di quel Regno Vorrebbe Appropriarsi.
Solo che lo scenario di Combattimento è sulla Terra, perché deve essere al  Buio, la Guerra tra male e Bene, si Combatte sulla Terra al Buio, da Personaggi scelti dal Paradiso, ma Ignari di cosa in Realtà stia Accadendo.
Quindi quando uno si Ritiene scelto da DIO, si Crede Uomo Santo, e inizia a Perdonare, a Benedire, a Professare in Nome di DIO.
Quello è l’Errore più grande, Apre Porte a satana in Paradiso, permette ai suoi Eserciti del Male, di Poter Rimanere in Paradiso e continuare la Guerra a DIO.
E tutto si Combatte Tramite Logiche nella Mente, sono Scommesse tra DIO e satana sui Comportamenti di Alcune Persone, alcune scelte da DIO e altre scelte da satana.
Il Periodo che tu Penso stai Attraversando, io lo ricordo come il Più Bello della Mia Vita, Potevo assaporare veramente la Grandezza di Dio e poi a Fine Guerra, si Ottiene una Mente Molto più Produttiva, perché si arriva a distinguere i Pensieri di DIO, quelli che noi chiamiamo Coscienza, Anima, sono distinte nei Pensieri, tra DIO e satana che porta in Tentazione, ma Tentazione di Cosa? A Tradire Dio affinché Possano Rimanere in Paradiso Elementi di satana.
In Teoria basta Rimettere tutto alla Volontà di DIO, quando si ritiene chiamati a decisioni, a scelte, nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, quella è la Formula Migliore, un Lavarsi le Mani anche nella Simbologia, anche Mostrando Ignoranza in Temi Precisi.
Beh, sai? riuscirai a Comprendere nel Viaggio, la Via a te più Idonea, ma se è tutto come Credo, è una grande Cosa, mai Nessuna Donna era stata mia Metà anche in queste Logiche, non esistono Donne in Paradiso, al Fianco di DIO, sin Dalla Mela di Eva.
È una Tua Grande Conquista che ti Consiglio di Affrontarla senza Paure, veramente, credimi non hai Nulla da Temere se non qualche piccola Brutta Figura, dovuta a qualche parola fuori Posto, rispondendo ad altre persone, Potrai Notare Significati diversi tra la Guerra che stai Combattendo e la domanda che viene Posta dalle Persone, in alcuni casi, hanno Significati diversi e si Incorre a piccole Brutte Figure in Presenza di altri, ma non più di questo ti Può Accadere.
Capisci cosa hanno perso le Donne per Colpa della Maddalena? Ha Tradito! E tradendo me, si Tradisce DIO.
È un Viaggio Fantastico, prendilo come un Gioco di fantasia, perché giocando con l’Animo dei Bambini, ti verrà tutto Naturale e non Offenderti se non verrai Capita, da altre Persone, ridici su, non aver paura di Apparire un po’ Eccentrica, ricorda sempre che le Mani te le Tiene il Padre Onnipotente e alcuni sbagli sono già in Preventivo, il Lavoro sporco lo ho svolto, sono solo rifiniture in questa fase.
Beh, non saprei quali consigli darti di più, vedi? Le scelte dovranno essere tue e sappi, che anche a DIO si può dire di no! se ti rimarrebbe Strana una Sua Richiesta, non scegliere mai Meno di ciò che hai, la Guerra delle Rinunce ai Beni, quella è solo Mia ed è Temporanea.
Sii Serena nelle scelte Ridi se ti va, io ti Insegnerei tante cose, ma sono sicuro che le scoprirai da sola, DIO non è un Vecchio Noioso e non Gode dei Dolori Altrui, sai? anche Lui sta Lavorando per un Nostro Futuro da Favola, nel Suo Regno, pensa che lo scopo è Quello, anche di DIO.
Un Abbraccio Grande: Filippo Salvini: !


Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !

è un Gioco Anna, molto Fastidioso ma è solo un Gioco, è come dover sempre fare: Ba ba ba ba ba per non ascoltare qualcuno

Ciao Anna, non mi Stupirei se Guardando la Tua faccia dopo aver Letto questo Post, vedessi che mi dai del Ridicolo e forse Molto di Più, ma correrò il Rischio, non ho Mai Nascosto la Mia Follia Immaginaria.
Inizierò da Molto Lontano, dal 1993, quello che credo sia questo 2013 per te nella Simbologia del Tempo.
Quello fu l’Anno del mio 32esimo compleanno, ma anche l’Anno di Tutte le Mie Condanne, in Semiologia ero Messo in Croce, dovevo Immobilizzarmi e in Diverse Occasioni ho Dovuto Semiologicamente, Ritualizzare e Rappresentare la mia Morte e la Resurrezione, durò per diversi Anni quella Simbologia da Rappresentare in Semilogia.
Credo che Tempo Simile questo lo sia Per Te e Forse ti si Manifestano Pensieri da Combattere che spaventano, spesso Racchiusi dalla Depressione, questo Potrebbe Apparire ad uno Psichiatra.
In Realtà è una Guerra di Spirito con satana, sono Tentazioni a cui sono Legate Scommesse tra satana e mio Padre.
Per quanto Riguarda la Paura, devi sapere che hai un Cordone di Sicurezza che nessuno dei Potenti della Terra può Vantare, mai ti Troveresti in Pericolo, né Mentalmente, né Fisicamente, è solo una Guerra di Posizioni nel Regno di Mio Padre e l’Arma sono i 10 Comandamenti, Le Leggi di DIO.
In Autunno di quel 1993, io Parlavo con Mio Padre e accadde un Giorno mentre andavo al Mare, a Torre Astura, una Manifestazione di Dolore sotto le Piante dei Piedi.
Nel Pensiero, mi Venne la Domanda: “Vuoi Rappresentazione delle  Stimmate da Mostrare affinché tu Venga creduto?”  Risposi di No! Tassativamente, non avrei Voluto diventare un Fenomeno da Baraccone e poi Mio Padre mi Fece Notare che sarebbero state Indolori, ma continuai con il No! queste Sono Lotte Mentali in cui si Fanno Scommesse tra Mio Padre e satana, io Rimanevo alla Rinuncia, nessun Segno e nessuna Arma.
Perché ti racconto questo fatto? Beh, poi Unì i Nostri DNA e da allora, alcune cose Vengono Riportate a me, ma di Tue Guerre, non ti Mento, se ti Confido che ho le Piaghe al Piede Sinistro, ma sono Indolori, piccoli Fastidi nel Mettere i Cerotti affinché il Calzino non si Sporchi.
Credo che sia in Rappresentazione su di me, il Tuo Tempo, ma nella Simbologia colpisce me e questo Rientra nei Nostri Piani, io ho Riti, non Magici, ma di Esorcismo che Pratico quotidianamente, a Tutela di Alcune Persone tra cui Tu.
Nulla ti Potrebbe Colpire, lo Avvertirei Prima io e saprei come Combatterlo nella Simbologia.
Dovrei Per farti Comprendere meglio, Parlarti di Ariani, ma verrebbe preso male dai lettori, lo Confonderebbero con il Nazismo, mentre il Nazismo voleva Impadronirsi di quella Particolarità e ci si Spacciarono per Tali, noi lo Siamo.
Sono Lunghe Storie, che mio Padre Mi raccontava Appunto in quei Giorni in cui Dovevo Combattere Solo con la Forza del pensiero, spesso sono Giochi Matematici, Pensieri che in Simultanea si Affollano nella Mente solo Per Disturbo, che non hanno Nessun Significato nella Guerra, solo Per Confondere, ma avrai Sempre la Tua Lucidità.
Io non Temo questo Tuo Stato, in questo Momento, sai?  solo l’Ansia potrebbe Esasperarti.
Beh, io ho Tirato ad Indovinare, un Tempo e i suoi Potenziali Effetti su di Te, spero non serva questo mio Post, Spero che tutti i Riti di Esorcismo che Pratico Giornalmente, siano solo mie Fisse, ma sai? Accusare Malesseri e poi vederli Svanire dopo un Rito di Esorcismo, mi Porta a Apparire Ridicolo con questo Tipo di Post, ma il Cordone di Sicurezza che ahi intorno, io lo ho Potuto Verificare su di Me.
Un Abbraccio: Filippo Salvini: !

Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !


venerdì 27 settembre 2013

non potendo entrare nella Pagina FB di Omnibus, commento da casa mia

Credo Opportuna una Riflessione in questi Giorni Difficilissimi per i Cittadini Italiani, difficili a Tal Punto che nessun Cittadino può permettersi Più di Programmare il Futuro neppure un Genitore per il Proprio Figlio, in Italia C’è Confusione, non si Comprende più niente.
Credo, che ciò che stiamo Vivendo nella Vita Pubblica, sia il Risultato di Tanti Maurizio Costanzo Siò, di Tanti Santoro, di Tanti che hanno Portato la Politica al Livello di una Farsa sugli Schermi Italiani Rendendola Spettacolo.
Tutti i Politici, si esibiscono a suon di Battute, a Copiare grandi Uomini del Novecento, Grandi Statisti e Grandi Politici, Proponendosi Ognuno ad un Circoletto di Pubblico Personale per Essere Applauditi.
Ma quelli del Passato di Uomini Politici, Erano Grandi Pensatori, quelli di Oggi di Politici, sono Grandi Chiacchieroni! Che fanno di un Mi Piace, le Scelte di Politica Italiana.
C’è Confusione e lo si Può Paragonare a quando DIO, Distruggendo la Torre di Babbele, Generò Confusione Dividendo le Lingue, non esisteva più Possibilità di Comunicazione se non Attraverso una Traduzione che oggi Provano a Dare i Giornalisti, di Uomini Politici che Vogliono solo Apparire per Essere Applauditi.
Ma non Esiste Nessun Vocabolario Corretto che sappia Tradurre le Scelte Politiche, si Tentano Vie “Sperando che me la Cavo”.
Siamo Arrivati addirittura al Punto che Uomini di Spettacolo, di Una Radio della Confindustria, Cannoneggiano una Industria Italiana, solo Per un Mi Piace, senza pensare che il Gusto è Personale della Visione di un Film come potrebbe essere uno Spot Pubblicitario, ma per un Mi Piace, e per essere Ganzi si Mettono in Difficoltà ancor di Più Imprenditori che danno Lavoro a Cittadini e questo dalla Stessa Radio di Confindustria.

C’è Confusione oppure ignoranza sulla Consapevolezza di Essere Nazione nel Vocabolario Unico di Sopravvivenza? si Preferisce il Mi Piace! Filippo Salvini: !

Noi Siamo Antichi Anna, il Regno di DIO ci Renderà la Quiete

Allora Anna, questa è l’Ultima Parte del Mio Racconto, Racconto, che Scrivevo Sperando andasse agli Occhi dei Miei Fedelissimi, nei Primi Anni 2000.
Quelli erano gli Anni, in cui Venivo Deriso, Accusato di Mafiosità e altre Bestemmie oltre che Condannato a Morte, io ai Miei Fedelissimi, Parlavo di Futuro.
Condannato a Morte affinché mi Potessero Derubare dell’Orto che mio Padre aveva Piantato: L’Italia.
Non ho Combattuto per Riguadagnare questa Nazione, la Disprezzo, così come Vanno in Disprezzo a Mio Padre tutti quegli Orti che Lui Pianta e Vignaioli Perfidi Provano a Rubarglieli, Vanno in Malora.
Non è il Potere il Nostro segreto, quello lo Abbiamo a Sufficienza nel Nostro Regno, ma il Nostro Segreto Risiede nella Semina di Orti, così come ITALY.A, Oggi è Talmente Apprezzato quell’Orto da Mio Padre, che il Finale è il Suo Regno, certo non Posso Trasmettere a tutto il Popolo le Mie Certezze, ma Posso  Riuscire a Tenerlo Unito con la Promessa che chi non Deruba nell’Orto che DIO Pianta, può Aspirare a Quel Regno.
Io non Conosco il prodotto dell’Orto che ho Seminato con Le Preziosi Semi di Mio Padre, sono Solo un Contadino nella Sua Tenuta, Aro, Semino e Raccoglierò al Momento del Frutto Maturo, quando Mio Padre Vedrà Scadere i Tempi: Con Amore: Filippo Salvini: !

Preso il gelato, si fermarono a guardare i cavalli nel maneggio, poi a Sabrina arrivò una telefonata, era la sorella che la invitava a mangiare una pizza per cena, Sabrina disse a Marisa che avrebbe invitato anche Carlo se a lei stava bene, la sorella acconsentì, ma Carlo chiese a Sabrina di dire a Marisa, di raggiungerli al villaggio dei musicisti, avrebbe offerto lui la cena, prendendo da mangiare al circolo, da portare a casa, così che avrebbero inaugurato la casa.
Marisa accettò e li raggiunse, nemmeno il tempo di tornare a casa per Carlo, le bambine e Sabrina, che Marisa arrivò.
Tutti, si salutarono cordialmente e Carlo disse a Sabrina di far vedere la casa alla sorella, nel frattempo lui con la macchina sarebbe andato a prendere da mangiare al circolo.
Sabrina illustrò completamente la casa e si confidò con la sorella
-non dirmi che ti stai innamorando di Carlo- fu la risposta provocatoria di Marisa -vedo che confidarsi con te non conviene, non mi sto innamorando, ma vorrei proteggere me e le bambine, non so fino a che punto Carlo rimarrà così affabile, anche dopo l’arrivo della moglie, insomma chi me lo dice che Carlo sia realmente così come lo ho conosciuto?- la sorella di Sabrina, ci pensò un po’ su e -purtroppo per queste risposte devi solo pazientare, questa è solo la tua prima settimana di lavoro, quindi continua a dire che il periodo di prova lo vuoi svolgere completamente, così poi una volta visto se la presenza della moglie di Carlo modifica il suo comportamento, sei libera di scegliere, fortunatamente sei sempre riuscita ad arrangiarti- -quello che dici è vero, ma finalmente ho trovato un lavoro tranquillo e ben pagato, insomma un po’ di serenità e mi spiacerebbe dover rinunciare, ma del resto, non sopporterei di essere stata presa in giro, modificherebbe l’opinione che mi sono creata di Carlo, però adesso andiamo in cucina, iniziamo ad apparecchiare, Carlo sarà qui a momenti- le due ragazze apparecchiarono e chiamarono le bambine che giocavano in giardino, il tempo di lavare le manine delle bambine, che Carlo arrivò con diversi vassoi, Sabrina e Marisa si adoperarono per servire e così la serata passo serena, senza la allusione ai dubbi di Sabrina.
Era ormai tardi, quando Sabrina e Marisa, dopo aver ripulito la cucina si avviarono all’uscita con le bambine e Carlo sempre con il sorriso sulle labbra dette appuntamento per il lunedì, ricordando a Sabrina le commissioni che avrebbe dovuto svolgere.
 Passò veloce quella domenica, tra sport visto in tv e letture di quotidiani, ed il lunedì, Carlo era pronto già di buon ora per i giri che aveva programmato.
Con Sabrina, si erano divisi i compiti, quindi avrebbero dovuto incontrarsi direttamente per l’ora di pranzo, Carlo fece le commissioni che doveva e poi telefonò a Sabrina -che ne dici di pranzare con le bambine?- Sabrina rispose che prima di arrivare a casa di Carlo sarebbe andata a prenderle e così fece, arrivarono a casa che Carlo era già ad attenderle e dopo mangiato, arrivò un furgone con degli operai che istallarono delle altalene ed una casetta per bambini nel giardino di Carlo -allora fai sempre le cose di testa tua- disse Sabrina -vedi, mi piace l’idea di vedere bambini in questa casa e poi sai benissimo che in famiglia siamo sette, sai devo pensare anche ai miei bambini- Sabrina con aria sconsolata e visto l’entusiasmo delle figlie accettò la risposta di Carlo.
Quei giorni della prima settimana di settembre, trascorsero pieni di impegni per Carlo e Sabrina, tanto che a stento riuscirono ad incontrarsi, giusto per qualche caffè, ma rimanevano costantemente in contatto tramite i telefonini.
Sdraiato nel divano del salone, Carlo, mentre guardava il telegiornale rifletteva che era appena trascorsa la domenica, il lunedì avrebbe dato inizio alla sua ultima settimana da solo a Rapallo, pensava a come avrebbe preso la sua famiglia Sabrina, nei giorni passati si era prodigata molto per completare l’arredamento e tutte quelle cose che mancavano in quella casa, aveva dato ampia dimostrazione sia di capacità che di affidabilità, quindi per Carlo, stava per arrivare la prova del nove, perché se Sabrina non avesse sposato il suo progetto, di certo lui sarebbe rimasto solo e per quanto fosse ben convinto a portarlo avanti, avrebbe dovuto cercare una persona di fiducia, sapendo che mai sarebbe stata come Sabrina.
Le cose che erano rimaste da fare, erano poche ma molto importanti, Carlo trasferì la sua residenza a Rapallo, dicendo a Sabrina che anche se la sua famiglia non fosse rimasta, lui di certo non sarebbe più tornato in dietro.
Così tra burocrazia e ultimi impegni trascorsero anche quei giorni che lo portarono al secondo sabato di settembre.
Con Sabrina si dettero appuntamento per la mattina alle otto, lui mentre attendeva si guardava in torno, cercando di immaginarsi la casa animata dai suoi familiari, poi arrivò Sabrina, che aveva indossato un abito nuovo per l’occasione, avendo cura di prendere un mazzo di fiori a sua detta per la moglie di Carlo, così c’era scritto sul bigliettino, presero un caffè, fatto dalla cuoca che Sabrina aveva assunto, ed insieme stabilirono il pranzo, Carlo era d’accordo che avrebbe atteso la sua famiglia per pranzo.
C’era emozione nel volto di Sabrina e nel suo animo anche un po’ di paura che Carlo notò e cercò di far sparire, alle undici circa arrivarono un ragazzo e due ragazze, Carlo li accolse garbatamente e gli mostro le loro camere, quelle del personale, loro dissero che avevano preso il treno, con accento straniero, loro si ritirarono nelle loro stanze per disfare le valige, Sabrina chiese a Carlo quale era la loro mansione, ma Carlo rispose che poi avrebbe capito e che avrebbe illustrato tutto a tavola.
Poco dopo arrivarono con un taxi, altre due persone, questa volta anziane, Carlo le presentò a Sabrina come lo zio, fratello della madre e la zia, sorella della madre -loro abitano a Torino e sono venuti con il treno- Sabrina li accompagnò alle loro stanze e andò subito da Carlo, di li a poco avrebbe conosciuto la moglie di Carlo.
Non passo molto tempo, che nel viale si intravide una grossa automobile, una monovolume del tipo che avevano acquistato con Carlo, - questa è la mia famiglia- disse sorridendo Carlo, Sabrina scrutò meglio e vide un signore alla guida con a fianco una donna, penso che quella fosse la moglie, quindi preso il mazzo di fiori si diresse alla portiera dell’automobile -benvenuta a Rapallo- disse Sabrina alla giovane signora, lei accetto volentieri i fiori e ringraziò, poi scesa dall’automobile aprì le portiere dietro e ne uscirono quattro anziani signori, un uomo e tre donne, con una bambina di circa due anni, la giovane signora prese la bambina e…-ecco zio Carlo, siamo arrivati- Carlo si avvicinò e fece le presentazioni a Sabrina -mia sorella, mio cognato, mia madre, mio padre, mia zia sorella di mio padre e questa signora è la mamma di mio cognato, entrate poi scarichiamo le valige, dentro già ci sono tua sorella e tuo fratello- disse Carlo alla madre.
Tutti si salutarono con molto entusiasmo e presero posto a tavola che era già tutta predisposta, poi prima di iniziare a mangiare, Carlo prese la parola -allora, benvenuti a casa mia, come tutti potete vedere, è una casa che può ospitare molte persone, quindi l’idea che mi è venuta in mente, realizzata anche dalla collaborazione di Sabrina che vi presento, lei è il mio braccio destro, l’idea dicevo è quella di far si che voi tutti, che siete le persone con cui mi sento più legato, veniate a vivere qui, per trascorrere la vostra anzianità serenamente e con tutte le dovute cure, ci sono tre badanti a vostra disposizione, un uomo e due donne, una cuoca ed una cameriera, è mio desiderio rendervi gli anni che vi restano sereni e spensierati, i vostri figli possono venire a trovarvi a loro piacimento ed io penso che vivendo tutti insieme si può sconfiggere la solitudine che a detta degli esperti è ciò che rende la vita degli anziani piuttosto difficile, cosa ne pensate, rifletteteci mentre mangiamo, buon appetito- tutti si guardarono in faccia, la proposta di Carlo era stata piuttosto inaspettata, ma già da subito trovava il consenso degli ospiti, che erano tutti chi più e chi meno legati da affetto familiare e l’idea di trascorrere la loro anzianità insieme era piuttosto entusiasmante.
Sabrina ripensò ai dubbi che l’avevano afflitta nei giorni passati e si sentì un po’ imbarazzata, ogni volta che il suo sguardo incrociava quello di Carlo.
Il pranzo, passo tra domande degli ospiti a cui Carlo rispondeva e proposte su come fare questa o l’altra cosa, in un clima spensierato, che poi era quello che desiderava Carlo.
Alla fine del pranzo, i familiari di Carlo erano stanchi del viaggio, quindi la maggior parte di loro si ritirò nelle stanze a riposare, rimasero nel salone solo Carlo, la madre e Sabrina che istruiva cuoca e cameriera, la madre volle vedere meglio il giardino e fece una lunga chiacchierata con Carlo, poi anche lei andò a riposare e Sabrina si avvicinò a Carlo -a dirti la verità mi sento un po’ stupida, ma tutto avrei pensato tranne che il tuo progetto fosse stato questo- -sai mi faceva piacere sentirmi un po’ litigato tra due donne, insomma che qualcuna fosse gelosa di me- Sabrina arrossì e poi con un po’ di coraggio chiese:-come mai non sei sposato, insomma come mai non hai una famiglia tutta tua?- -in passato ci ho provato, ma non tutto è andato come doveva, poi mi sono trovato a vivere con i miei genitori anziani e non avendo figli mi sono preso cura di loro, sai all’inizio è stato traumatico, ma poi ho iniziato a vederli come due bambini e più passava il tempo e più dipendevano da me, allora ho avuto questa idea, allora accetti di lavorare con me?- -ne sono lusingata, sai non avevo più fiducia del prossimo, ma frequentandoti e vedere l’entusiasmo che hai messo in questo progetto, devo ricredermi, sono stata fortunata ad incontrarti- Sabrina, abbracciò Carlo e continuò
-non ti sto facendo la corte, ma devi sapere che sei la prima persona che stimo veramente, ma dimmi ciò che hai fatto lo hai fato per loro o per te?- -beh, ho sempre avuto l’impressione che mia madre avesse desiderato tornare a Rapallo, rivivere la sua infanzia e gli altri li ho sempre visti un po’ rifiutati dai figli, o almeno i figli non li consideravano con la stessa considerazione che io ho per i miei genitori, anche i miei fratelli, sono presi dalla loro vita, io sono libero, ho risorse che possono permettermi di fare ciò e quindi lo ho fatto.-
Sabrina insistette -e perché mi parlavi di tua maglie, perché hai lasciato che io credessi- Carlo sorrise -sai è una storia lunga ed anche difficile da credere, io sono realmente sposato, ho una donna con cui ci siamo conosciuti tramite internet e ci siamo promessi reciproca fedeltà, viviamo lontani lei parla addirittura un’altra lingua, insieme abbiamo promesso di incontrarci quando saremo anziani, per il momento ogni uno di noi, fa la vita per conto suo, ed io le promesse le mantengo, ma ora conosci tutto di me ed io vorrei dirti che capisco il motivo per cui non volevi che frequentassi le tue figliole, però posso prometterti che anche se io non sarò mai il loro padre, perché tu meriti una persona più giovane di me, però posso garantirti che mi prenderò cura di loro, ho già avvertito il mio commercialista, di te e delle bambine, devi credermi ho bisogno di te!- -ti prometto fedeltà, non ho parole per spiegarti ciò che ho per la mente, ma devi sapere che puoi contare su di me per il resto della tua vita.-

                                                                                 Crystal ship!





Beh, in questi Anni io il "Tema" lo ho Proposto, ma è lo Svolgimento, che non mi è Pervenuto

Beh, difficile poi riuscire a Scoprire cose in Realtà di quel Racconto, in Semiologia, che proponevo come anticipazione ai Miei Fedelissimi, sia io Riuscito a Realizzare e quindi quanto potesse rimanere a Profezia.
Chissà se sia riuscito ad Arredare poi quel Castello che mi proponevo e chissà in quel Caso, se qualcuna ne Abbia preso la Gestione e Guidi con Sicurezza quella Comunità che avrei Voluto Riunire Amministrandone i Beni che mi Sono Proposto di Realizzare in Passato: Boh!

Aveva anche fatto un po’ di spesa, riempiendo il frigorifero per far si che la cucina assumesse una impressione di casa vissuta.
Mentre aspettava, cercava di immaginare la moglie di Carlo e tutta la sua famiglia e quei pensieri la fecero preoccupare, perché con Carlo si era intesa a meraviglia, quindi si chiedeva come fosse stato il rapporto con la moglie, iniziava a pensare che le sarebbe dispiaciuto lasciare quel lavoro, se non fossero andate d’accordo, anche perché in quei giorni che aveva frequentato il villaggio dove risiedeva Carlo, si era trovata subito a suo agio con la gente che aveva conosciuto.
Verso le undici e mezzo arrivò a Sabrina una telefonata, era Carlo
-sarò a Rapallo per mezzogiorno, dove ci incontriamo nel pomeriggio?- -se vieni direttamente a casa tua, io posso aspettarti qui anche per mezzogiorno- -va bene, allora aspettami, ciao- Sabrina, mise in bella vista un vaso con un gran mazzo di fiori ed un bigliettino di buon augurio a Carlo, poi uscì in giardino per distrarsi ed attendere Carlo.
Imboccato il viale che portava a casa sua, Carlo vide subito Sabrina, che gli si fece incontro con il sorriso sulle labbra, scese dall’auto e salutò calorosamente Sabrina -allora, come ti sei trovata a fare tutta da sola?- -lo saprò solo dopo il tuo giudizio, vieni a vedere, entriamo in casa- -vedo che non ho sbagliato a darti piena fiducia- disse Carlo dopo un giro veloce per la casa -bravissima è tutto perfetto, non hai dimenticato nulla, neppure i fiori per il benvenuto, grazie!- - spero che piaccia anche alla tua famiglia- -non ti preoccupare di quello, il più criticone sono io- -vieni, inauguriamo la cucina con un caffe, oppure se vuoi possiamo farci un panino e mangiare qui, che ne dici?-
-se tu sei libera per pranzo, il panino va benissimo, c’è il vino?-
Sabrina iniziò a sentirsi veramente gratificata e per la prima volta, anche orgogliosa del lavoro che aveva svolto, ma una cosa che la tormentava, era il dubbio se fosse andata d’accordo anche con la moglie di Carlo, insomma se avesse avuto la stessa intesa.
-ho portato due pupazzi per tue figlie, due mucche svizzere, le do a te oppure le porti qui uno di questi giorni?- - sai Carlo, non vorrei far affezionare le bambine a questo posto, ho paura che poi io non vada d’accordo con la tua famiglia e quindi il pensiero che con tua moglie possa essere più difficile andare in sintonia e magari che a lei io non vada bene nel lavoro, mi porterebbe a lasciare questo lavoro, per tornare alla vita di sempre- Carlo fece una smorfia con la bocca, si versò un po’ di vino -sentivo che nell’aria c’era qualche problema, ma mai avrei pensato fosse questo, sai non potevo proprio calcolarlo, insomma tu avresti paura di mia moglie?- Sabrina con un gesto fece capire che in quel momento, il problema era quello.
Carlo posò il panino, che Sabrina aveva fatto e dopo un profondo respiro disse:-penso che tu debba avere più fiducia, nella gente ma soprattutto in te, io in questo momento non voglio rassicurarti, ma vedrai che se il problema che ti affligge è questo, il giorno che conoscerai la mia famiglia svanirà, comunque ciò che devi sapere è che dovrai essere e comportarti così come hai fatto in questi giorni, hai la mia piena fiducia.-
Poi chiacchierarono ancora del più e del meno, finirono il panino e presero il caffè, riassettarono la cucina ed uscirono in giardino, Carlo si accese una sigaretta, mentre Sabrina gli raccontava i giorni passati con gli addetti al montaggio dei mobili.
Carlo disse a Sabrina che la sera stessa sarebbe entrato a vivere in quella casa, quindi disse che sarebbero andati a svuotare la camera d’albergo, quando lei lo riteneva opportuno, lei fece capire che l’avrebbe accompagnato anche subito, quindi andarono.
Così mentre Sabrina, si fermò a parlare con Agostino, per raccontargli la sua nuova esperienza, Carlo salì in camera a rifare le valige, non perse molto tempo e poco dopo era a saldare il conto.
Non volle intromettersi nei discorsi di Sabrina e Agostino, quindi rimase in disparte ad attenderla.
Ogni tanto Carlo buttava l’occhio verso i due che chiacchieravano e vedeva i due molto presi dai discorsi che stavano facendo, attese ancora un po’ e poi vide che si salutarono, Sabrina raggiunse Carlo e tornarono alla villa, però Carlo convinse Sabrina ad andare a prendere le due figlie, per passare il pomeriggio insieme.
Arrivate a casa di Carlo, le bambine trovarono i loro pupazzi, cosa che le rese felici, poi corsero in giardino a giocare, mentre Carlo e Sabrina prendevano appunti sulle cose che ancora mancavano in casa, i due si divisero i compiti per quella che avrebbe dovuto essere la prima settimana di settembre.
-hai già l’idea di chi assumere per la cucina e per le pulizie?- chiese Carlo aggiungendo -in cucina preferisco chi sappia cucinare tradizionale, non mi piacciono tutti quei gne gne gne dei grandi cuochi e per cortesia cerca persone semplici, che sappiano apprezzare un ambiente familiare- -penso di sapere a chi rivolgermi, lunedì le contatterò e poi le presenterò a te- -una cosa che ho dimenticato di dirti è che non vorrei donne poco vestite per casa, a te non c’è stato motivo di dirlo, quando ci siamo conosciuti eri perfetta, ma se sono donne giovani, sappiano che le persone poco vestite non mi piacciono- -beh, io pensavo di dover cambiare il mio modo di vestire piuttosto antiquato a detta di mia sorella, mentre invece mi accorgo che è il contrario, ti dispiacerebbe se cambiassi il mi modo di vestire?- Carlo sbottò in una risata -dai, non farmi ridere, sicuramente saresti più attizzante, provocheresti situazioni imbarazzanti, ma io preferisco allacciare con te un rapporto di amicizia vera e di fiducia reciproca, non sapresti mai se i complimenti li farei a te in quanto Sabrina, oppure al tuo fisico che per me è già difficile non notare, però se continuiamo questi discorsi, mi fai diventare rosso e poi ricordati di mia moglie, lei è gelosissima, viviamo lontani per il momento, ma è gelosissima- Sabrina, aveva notato benissimo che Carlo era imbarazzato e rosso in viso, lo guardò sorridendo, divertita della situazione che però le lasciava la voglia di stuzzicare Carlo e vedere fino a che punto poteva fidarsi di lui nel considerarlo amico e quindi istaurare un rapporto anche confidenziale, o se invece come nelle situazioni in cui lei già si era trovata, mettere dei paletti -senti, per questo sabato pomeriggio non dobbiamo fare niente, quindi perché non facciamo una passeggiata fino al circolo con le bambine e prendiamo un gelato, da amici?- -ottima idea, andiamo- rispose tolto dall’imbarazzo Carlo, quindi chiamate le bambine, si avviarono a piedi.
Sabrina, raccontò a Carlo della sua famiglia e di come avevano reagito quando seppero che era incinta, ne parlò bene, Carlo non parlò della sua famiglia, aveva deciso che li avrebbe presentati a Sabrina solo al loro arrivo a Rapallo, poi cambiò decisamente discorso, rivolgendosi alle figlie di Sabrina -se vostra madre vi porterà spesso qui, possiamo comprare delle biciclette, una altalena, in giardino potreste passare dei bei pomeriggi dopo l’asilo, potremmo mettere anche una di quelle casette per i bambini, però vostra madre ha paura e vedrete che gliela faremo passare- le bambine non dettero peso alle parole di Carlo, ma Sabrina si e forse la vera paura di Sabrina era che le bambine si affezionassero più che al posto, a Carlo con cui vedeva andavano d’accordo, pensando come avrebbero preso il fatto che lui aveva dei figli e quindi per loro rimanesse solo un amico.


giovedì 26 settembre 2013

A Propsito di... Sogni

Questa Mattina, poco prima che mi Svegliassi, ho potuto Assaporare un Sogno, beh, è stata come una Rivisitazione, di quando ero Ragazzetto e Iniziavo a lavorare in una Società di Pubblicità, Serigrafie, Insegne, Cartelloni e tante Stampe, quello anche se mi Veniva pagato con 1000 Lire al Giorno appena iniziai, fu il Lavoro che più mi Piacque tra tanti che ne ho Svolti.
Beh, questa Notte ho Sognato di essere ritornato a Lavorare nel Campo della Pubblicità e mi si chiedeva un’Idea per una Nuova Insegna, per l’Azienda.
Certamente tutto Inquadrato con le Tecnologie di oggi, allora era tutto Manuale, di Pennello si Lavorava o al Massimo le Prime Serigrafie, ma oggi… si Può Sognare.
Beh, ho Immaginato, di Sviluppare in Tema Insegna di una Realtà Commerciale, quel Sogno, che in alcune Manifestazioni Cittadine fanno Proiettando Luci nei Palazzi, quei Spettacoli di Luci Proiettati sui Monumenti con cui Ne Ricavano Illusioni Fantastiche, se Sviluppato in Tema Insegna Luminosa di una Realtà Commerciale, tramite un Proiettore in Miniatura, con Cui Disegnare con le Luci Insegne Commerciali nelle Vie Cittadine.
Una Delle Tasse Più Odiose per una Realtà commerciale, è Proprio quella Sull’Insegna, alcuni stanno Abbandonando quelle Luminose, perché più Costose, Proiettano Fari su Insegne in maniera da Renderle Visibili al di Sera, ma se quella Proiezione, fosse già di per sé una Insegna, credo che neanche la Tassa dovrebbe essere Pagata, la Tassa sull’Insegna.
Rimarrebbe una Proiezione di Luci, con Forma Definita, su di Una Parete resa Idonea per la Proiezione, Modificabile a seconda delle Occasioni delle Festività, programmabile a seconda del Periodo di Vendita: Saldi, Vendite Promozionali ma rimarrebbe una Proiezione di Luci su di Una Parete e  Credo non Soggetta a Tassazione, una Vera Idea Innovativa per una Azienda di Pubblicità, chissà, forse siamo anche nel Campo della Pubblicità?: Filippo Salvini: !


Gronchi Rosa, Crystal Ship e Zerodieci: !




mercoledì 25 settembre 2013

I Colori della Vita: Bimbi, Adulti e Poi?

Beh, in un Racconto, tutto è Più Frenetico, più Vivace, il Limite le Riservano le Cartelle Disponibili dove Poter Far Rientrare un Dipinto, Anima e Sensi della Storia, come in un Sogno, racchiuso in 5 Minuti, il Risultato è la Sensazione che poi lascia un Sogno, se Gradevole, e quindi ne rimane il Desiderio di Viverlo, oppure di Disturbo, un Incubo che si vorrebbe Tenere Lontano, mi domando a Te, quale sensazione Ti Provoco in questi Termini: Filippo Salvini: !

Era rimasto tempo a disposizione e Sabrina pensò alle figlie, comprando loro delle mogliettine alla moda, poi presero un caffè velocemente e fecero rientro, il turno di Sabrina sarebbe cominciato poco dopo.
Accompagnate le bambine a casa, Carlo e Sabrina rientrarono all’hotel insieme, Carlo per cenare e dopo cena a letto, mentre Sabrina per svolgere il suo lavoro.
La mattina seguente, sarebbe stato sabato e Carlo aveva pensato di fare un giro per la costa ligure e rientrare a Rapallo solo in serata, per assistere ad un concerto della banda, che si sarebbe tenuto in piazza, quindi mise la sveglia per le sette del mattino, mangiò di fretta e via a letto.
Quel sabato lo passò quasi tutto al volante della macchina, a Carlo piaceva molto guidare a velocità moderata senza una meta precisa, andare dove l’auto ti porta e magari anche perdersi, cosa impossibile, visto che l’auto era fornita di navigatore gps, ma Carlo lo attivò solo in serata, per rientrare a Rapallo.
Arrivò alle sette, giusto in tempo per mangiare e darsi una rinfrescata, prima del concerto della banda, a cui Carlo voleva assistere, perché ricordava che la madre gli aveva raccontato che il bisnonno era stato un componente della banda di Rapallo e spesso si era esibito in quella piazza e così fece.
A concerto finito si ritirò ed andò a dormire.
La domenica mattina, decise di rimanere ad oziare nella sua camera, alla televisione avrebbero trasmesso una gara di tuffi dal trampolino, sport che Carlo seguiva, la mattina le qualifiche mentre il pomeriggio le finali, così dispose per il pranzo in camera e rimase in pigiama con la tv accesa per tutto il giorno.
Così tra gare di tuffi, appunti sul notes, e qualche sigaretta, passò in fretta anche quella domenica.
Come tutte le mattine anche quel lunedì Carlo si svegliò di buon umore e quel lunedì Sabrina avrebbe dovuto iniziare a lavorare per lui, al suo progetto, l’appuntamento era per le tre e Carlo aveva già programmato di andare ad acquistare una macchina per lui ed una per il personale, per la spesa e per tutte le commissioni che anche Sabrina avrebbe dovuto svolgere per lui, dopo uno sguardo al giornale ed a colazione fatta, scese dalla sua camera per fare una passeggiata, a Carlo piaceva molto camminare e passate un paio d’ore fece rientro per il pranzo con l’ansia di iniziare a darsi da fare per il suo progetto e per quello gli serviva Sabrina al fianco, convinto che lei sarebbe stata la persona adatta per gestire al meglio il futuro della nuova impresa in cui voleva imbattersi Carlo.
Dopo aver mangiato ed essersi rinfrescato, scese al bar dove era l’appuntamento con Sabrina, lei era già ad attenderlo -mi sono licenziata, quindi possiamo iniziare a lavorare a tempo pieno, tanto questa sarebbe stata la mia ultima settimana di lavoro qui, da settembre mi sarei dovuta arrangiare diversamente- -allora vuoi dire che accetti il lavoro senza il mese di prova? Tua sorella ti ha trovato l’inquadramento giusto, con una qualifica appropriata?- -no per quello c’è tempo e poi io devo ancora capire quanto impegno mi darà la tua famiglia e qual è realmente il mio lavoro, quindi rimaniamo per il mese di prova, da dove iniziamo?- - dalle automobili, andiamo, ne serve una di almeno sette posti, sai una di quelle monovolume spaziose, anche per le faccende domestiche e una per me, ma quella già so quale dovrà essere, quindi potrò fare anche da solo, per la monovolume, ce n’è qualche modello che preferisci in particolare?-
-beh, adesso sono tutte belle, io non ho preferenze, e poi devi acquistarle tu quindi- -ok! Andiamo, a me c’è un modello che piace, voglio vedere se piace anche a te- quindi Carlo andò spedito dal concessionario per l’acquisto, arrivarono poco dopo e Carlo fece vedere a Sabrina la sua scelta -cosa ne pensi?- -bellissima,- -vieni andiamo a chiamare l’addetto alle vendite, mi serve in pronta consegna- dopo circa un’ora, uscirono con l’acquisto fatto, avrebbero dovuto ritirarla la settimana successiva, poi si diressero da un altro concessionario, per la macchina personale di Carlo, questa volta era un’auto di lusso, Carlo disse che la desiderava da sempre, e che adesso era arrivato il momento di soddisfare il suo desiderio.
Sabrina,nel vedere l’oggetto del desiderio di Carlo, rimase senza parole, visto che era una di quelle automobili, che lei aveva visto solo nei film.
La trattativa con il venditore, fu rapida, perché Carlo era molto informato su cosa stava acquistando, peccato però che per la consegna occorrevano tre mesi minimo e fatto l’ordine e versato l’anticipo, dopo una sviolinata del venditore che riguardava l’automobile, uscirono per ritornare a Rapallo.
Arrivarono giusto per l’ora di cena, quindi Carlo accompagnò Sabrina a casa, con l’accordo che alle nove del giorno dopo, sarebbe andato a prenderla, per andare all’appuntamento con l’architetto, presso la casa di Carlo, dove avrebbe trovato casa libera da operai e come da accordo preso, anche ben ripulita.
Carlo finì la serata al bar dell’hotel, scambiò quattro chiacchiere con altri ospiti e poi andò a letto.
Per lui il periodo vacanziero era finito, quindi la mattina di quel martedì, la sveglia suonò alle sei e trenta, erano molte le cose che doveva sbrigare prima di quel secondo sabato di settembre, ed era già l’ultimo martedì di agosto.
Come prima cosa della mattinata, Carlo non rinunciava mai alla lettura del suo giornale preferito, così arrivata la colazione, iniziò a sfogliarlo e Carlo, pur essendosi trasferito al nord, rimaneva fedele ad un quotidiano di Roma.
Poi dopo l’ora di lettura, fece il suo solito giro di telefonate alla famiglia, confermando che avrebbe aspettato tutti per il secondo sabato di settembre, fatto ciò, si lavò e si vestì e pur essendo in anticipo all’appuntamento con Sabrina, decise di andare, l’avrebbe aspettata sotto casa e così fece.
Essendo in anticipo, Carlo si rimise a sfogliare il suo quotidiano, leggendo più attentamente gli articoli che riguardavano la sua squadra del cuore: la Roma, poi dette uno sguardo all’oroscopo e all’improvviso sentì bussare al finestrino, era Sabrina, puntualissima e sorridente -è tanto che sei qui ad aspettare?- -una ventina di minuti, sai sono molto eccitato, non vedo l’ora di iniziare il mio progetto, vorrei vederlo già realizzato e soprattutto vorrei vedere le facce dei miei familiari quando lo avrò realizzato, chissà cosa diranno?- - beh certo che sradicarli dal posto in cui vivono e portarli qui a Rapallo senza un minimo di avvertimento, deve essere scioccante,però l’idea di aiutarti eccita anche me, vorrei anche io vedere le loro facce.-
Quando entrarono alla villa erano già attesi dall’architetto,dopo le presentazioni, Carlo disse all’architetto di illustrare le sue idee per l’arredamento a Sabrina,quindi li lasciò discutere e fece un giro per vedere il risultato della ristrutturazione.
Girò la casa in lungo e in largo, cercando di prendere familiarità con gli ambienti, scese anche giù in cantina, provando l’ascensore e poi fece un giro in giardino, visitò i garage e poi si sedette su di un gradino per fumare una sigaretta, lasciando Sabrina libera di decidere dell’arredamento.
Quando Sabrina uscì con l’architetto, era quasi l’ora di pranzo e mentre l’architetto si avviò alla sua automobile, Sabrina confermò l’appuntamento per il venerdì in mattinata, giorno in cui a detta dell’architetto avrebbero scaricato una buona parte dei mobili, quelli che il mobiliere aveva disponibili in magazzino, per gli altri avrebbe cercato altrove, rassicurando che per la prima settimana di settembre tutto sarebbe stato in ordine.
Andato via l’architetto, Sabrina tentò di illustrare a Carlo, ma lui 
-no! Anche a me piacciono le sorprese, adesso andiamo, ti accompagno così pranzi con le bambine, anzi guarda, queste sono le chiavi, da adesso puoi disporre a tuo piacimento di come occuparti di casa mia- -grazie! Penso che nel pomeriggio verrò con il tappezziere, per le tende, ormai con l’architetto ci siamo chiariti, ed è tutto organizzato, quindi posso ordinare le tende, torni anche tu?- -no! Fammi una bella sorpresa, anzi guarda in quella cartellina gialla, ci sono tutti i dati per fare inoltrare le fatture al mio commercialista che le assolverà, noi due ci vediamo direttamente sabato, io devo andare fuori Rapallo- -ok, spero di soddisfarti- e scambiatisi i numeri del telefono, Carlo lasciò Sabrina sotto casa ed andò via.
Durante i giorni a seguire, Sabrina chiamò spesso Carlo al telefono, per tenerlo costantemente informato e sempre al telefono discutevano le varie iniziative di Sabrina, a cui Carlo dava sempre pieno consenso.
Passarono veloci quei giorni, molto indaffarati per Sabrina e velocemente arrivò anche quel sabato in cui avrebbe dovuto presentare a Carlo il risultato del suo operato, con la casa parzialmente arredata, ma già con lo stile che lei aveva impresso all’abitazione di Carlo, ed era impaziente, per vedere l’impressione che Carlo ne avrebbe ricevuto.
Andò presto alla villa, dove lei svolgeva il suo lavoro e continuamente e con un po’ d’ossessione, girava nelle stanze a perfezionare il suo operato, che al momento non sembrava più soddisfarla, passando tutta la mattinata a rimboccare lenzuola e ad aggiustare tendaggi, solo il salone era rimasto vuoto, il mobilio lo avrebbero consegnato lunedì.


beh, mi riuscirebbero meglio Lezioni di Ozio e Pazzia, Come il Capitano Murdock di A TEAM Tra Pazzi ci Intendiamo Meglio, non Serve uno Psichiatra da Decodificatore

Ciao Anna, beh. Non credevo avessi tu Tanti Impegni, non te ne avrei proposti Altri, del Tipo Perderti nello scrivere un Romanzo, che adesso non saprei neppure se Rientra nei Tuoi Gusti.
Ma è da qualche giorno, che non ne Azzecco Una, sai un Tizio, sono un Paio di Giorni, che mi da Del Malato Mentale, commentando i Miei Commenti sulla Pagina FB di Omnibus e neppure Posso Rispondere, perché mi hanno Di nuovo Bloccato FB.
E Visto che poi di Compagnia ne hai da Vendere, credo che anche Proporti di Leggere un mio Racconto, non sia stata una Buona Idea, che abbia ragione quel Tizio che mi da del Malato Mentale? Beh, ormai la Frittata è fatta, non che mi Porti ancor più demerito, Perseverare, di Brutte Figure credo di Averne Fatte tante, da quando scrivo, beh comunque stiano le Cose, credo di Essere in Buona Fede e sono contento, che tu Sia Serena, un Abbraccio: Filippo Salvini: !



Aperto il cancello apparve a tutti il viale illuminato, fiancheggiato da un bel giardino e molto grande, prima della villa c’era la piscina, con al fianco una costruzione di legno e grandi vetrate, Carlo disse era la palestra.
Con l’auto sostarono nel largo davanti all’ingresso, Carlo disse che i garage erano dietro la villa, scesero ed all’ingresso Carlo fece gli onori di casa -ecco qui è dove probabilmente qualche volta litigheremo e mi farebbe piacere che sin da adesso la considerasse casa sua- Sabrina e le bambine rimasero incantate davanti alla scalinata che portava ai piani superiori -non chiedetemi dove sia quella o l’altra stanza, perché ancora non lo so, martedì l’architetto ci illustrerà tutto, poi per arredarla, se te la senti tu, possiamo provarci insieme, altrimenti incaricheremo l’architetto, io conto di trasferirmi qui al più presto possibile, voglio iniziare subito il mio progetto-
 -Quante stanze sono?- chiese Marisa mentre tutti curiosavano di qua e di la, Carlo si grattò la testa e -da letto sono nove e tutte al pino superiore e con bagno, poi ce ne sono altre tre per il personale a pian terreno, complessivamente non lo so, guarda ho fatto montare anche un ascensore ed un monta scale, per quando sarò vecchio, comunque penso che abbiamo visto abbastanza e poi così vuota mi mette tristezza, bambine che ne dite di andare a vedere i cavalli?- le bambine prese dall’entusiasmo, si avviarono subito all’uscita, cosi a Carlo, Sabrina e Marisa, non restò che seguirle.
Chiusa la casa e risaliti sull’auto, si avviarono al circolo dove c’èra anche il maneggio, tutti i viali erano illuminati, e si vedeva gente che passeggiava al fresco di fine agosto, bambini in bicicletta e famiglie che mentre passeggiavano mangiavano il gelato, a bassissima velocità i passeggeri rimasero ben impressionati del luogo, così Carlo disse:
-Sai Sabrina, al lavoro se ti va, puoi portare anche le gemelle, hai visto il giardino, sono sicuro che a noi non daranno fastidio, anzi, però questa sono decisioni che devi prendere tu- -beh, noi abitiamo in un appartamento in centro, con i miei genitori, sono sicuro che verrebbero volentieri, però sono rimasta un po’ scioccata da quello che ho visto, ho paura di non essere all’altezza, non saprei nemmeno da dove iniziare per esempio ad arredarla, credo sia meglio che incarichi l’architetto- Carlo ci pensò un po’ su e -guarda facciamo una cosa, io incarico l’architetto, però mi farebbe piacere che il parere definitivo sia il tuo, in fin dei conti dovrai passare molte ore qui e quindi potrai valutare più tu la funzionalità dall’arredamento, non preoccuparti della mia famiglia, sto facendole una sorpresa, a me fa piacere che sia tu ad aiutarmi a realizzare il mio progetto, a me lasci il mio studio, a quello ci penso io, ecco siamo arrivati, bambine, prima facciamo pagare il caffè a vostra zia e poi andiamo a vedere i cavalli e se vostra madre non ha nulla in contrario vi faccio fare anche un giro sui poni, che ne dite?- le bambine assordarono tutti con un -si!- e rivolte verso la madre -ci mandi mamma?- -ho un po’ di timore, però visto che siete così entusiaste, ok!-
Entrati al bar del circolo, si immersero in una atmosfera soft, in un angolo c’èra un pianista che suonava e cantava canzoni di altri tempi, quelle che ormai ricordano solo persone più anziane, era piuttosto affollato ed il mormorio della gente ai tavolini era gradevole, come la luce soffusa nel locale era in armonia con la musica, trovarono posto e si sedettero, il cameriere arrivò e dopo aver salutato chiese cosa prendessero, fu Marisa che volendo festeggiare la sorella, felice di cosa le stava accadendo, chiese al cameriere tre flute di spumante, per brindare alla sorella, Carlo accettando l’invito al brindisi, chiese se era possibile avare del brut a differenza delle due donne, le bambine non presero nulla, ma ricordarono a tutti che dopo avrebbero voluto andare sui poni.
Sabrina, Marisa e Carlo, non potettero fare a meno di notare che le bambine soffrissero un po’ d’impazienza, quindi finito il brindisi, Marisa chiese al cameriere il conto, il cameriere si avvicinò e disse che era tutto a posto, il direttore voleva dare il benvenuto ai nuovi ospiti del villaggio, da parte di tutti gli ospiti, Carlo ringraziò ed uscirono.
L’entusiasmo delle bambine, era alle stelle, mentre si avviarono al maneggio, ed arrivati alla staccionata Sabrina chiese alle figlie se erano veramente decise a fare il giro sui poni, Carlo chiamò l’istruttore e Sabrina chiese:-posso stare tranquilla per le bambine?- l’istruttore fece notare che i bambini che già stavano montando, indossavano tutti il casco e che i poni erano veramente tranquilli.
 Così arrivò il momento per le gemelle di indossare il casco, l’istruttore le sollevò una alla volta e si ritrovarono in sella ai poni  -mamma guardami- disse con voce felice Michela  -stai attenta- rispose con apprensione Sabrina, Marisa tirò fuori il telefonino ed iniziò a scattare foto alle bambine, che presa la cosa seriamente seguivano con attenzione le indicazioni dell’istruttore, mostrando sempre più sicurezza nel cavalcare.
Passò presto quella mezz’ora per le bambine, che al richiamo dell’istruttore e rimesse sulla terra ferma, iniziarono i loro racconti sull’esperienza appena fatta, l’istruttore disse che le bambine avevano il portamento giusto per andare a cavallo e che erano molto attente ai consigli, quindi fece i complimenti e loro chiesero subito alla madre se avessero potuto ritornare sui poni? -poi vediamo- fu la risposta di Sabrina che tranquillizzata dalla discesa dai poni delle figlie, tornò di umore gradevole ed alla vista delle foto scattate da Marisa, iniziò a sorridere e fece commenti sulle figlie.
Salirono subito in macchina per tornare a casa, Sabrina fece notare che stavano tardando e non voleva far preoccupare i genitori, il viaggio di ritorno fu breve e Carlo accompagnò tutti a casa, si salutarono ed egli tornò in albergo, anche per lui la giornata era finita, ed andò a dormire.
Il mattino seguente Carlo, fece il solito giro di telefonate alla sua famiglia, e poi decise di chiamare l’architetto, gli affidò l’incarico di arredare la casa, dicendogli che però l’ultima parola era di Sabrina, persona di sua fiducia e che martedì, li avrebbe fatti incontrare, chiedendo di buttare giù qualche idea entro martedì, poi si mise a leggere il giornale che gli avevano portato con la colazione e mentre leggeva il giornale si appuntava su di un notes, ciò che avrebbe dovuto fare in giornata.
Verso le dieci e trenta scese dalla camera, si diresse al bar per un caffè ed incontro Agostino, Carlo ringraziò per avergli fatto conoscere Sabrina e chiese se poteva dire a Sabrina che alle tre, finito il suo turno potesse raggiungerlo al bar, voleva metterla in contatto con l’architetto e poi se Sabrina fosse stata libera, andare ad ordinare la biancheria per la casa, o almeno affidare questo compito a Sabrina,
Agostino disse che avrebbe riportato il messaggio e Carlo uscì.
Si diresse dritto ad un negozio di giocattoli, che era a pochi passi dall’hotel, voleva acquistare un regalo per Anna e Michela, ne uscì con due bambole di pezza, ben incartate e con i bigliettini, non conoscendo bene le bambine, le prese identiche così che non litigassero, poi con i pacchetti tra le mani si diresse in banca, doveva sbrigare delle commissioni.
Ne uscì solo per l’ora di pranzo, quindi si diresse direttamente all’hotel dove alloggiava ed entrato andò subito nella sala da pranzo, si sedette ed attese di essere servito.
Erano le due passate, quando fini di pranzare, quindi salì in camera per rinfrescarsi e poi si diresse direttamente al bar ad attendere Sabrina.
Chiacchierò un po’ con il cameriere al banco di calcio e dopo poco arrivò Sabrina -ciao, mi cercavi? Ti ho raggiunto appena finito con il lavoro, dimmi tutto- -senti se tu sei libera, vorrei innanzitutto darti il numero di telefono dell’architetto, gli ho già parlato di te, quindi se hai qualche idea puoi comunicargliela, altrimenti ci si vede tutti martedì, poi volevo chiederti, se conosci un magazzino di biancheria, sai lenzuola, asciugamani, insomma tutte quelle cose che serviranno, ci si potrebbe andare- -guarda Carlo, io oggi avevo promesso di andare al centro commerciale con le gemelle, però se vieni anche tu, possiamo guardare anche per la biancheria, per i tendaggi vediamo prima l’arredamento, tanto ormai si tratta di pochi giorni, però, dobbiamo andare subito, perché io alle sette devo tornare al lavoro. Ok?- -benissimo io sono pronto- e si avviarono alla macchina, saliti Carlo disse:-senti questa mattina ho comprato un pensierino per le tue bambine, però non vorrei che tu prendessi male la mia iniziativa-
-stai tranquillo, mi fa piacere, anche io quando posso le vizio un po’.-
Passarono subito a prendere le bambine, a casa di Sabrina, Carlo fece trovare sui loro sedili, i due pacchetti, ma non li fece aprire prima di avergli allacciato la cintura.
Le bambine ringraziarono e dopo aver scartato i pacchetti, rimasero entusiaste delle bambole, la madre le invitò a trovargli un nome ed intavolando questo dibattito con le figlie, iniziò a pensare che forse anche per lei era giunta un po’ di serenità, certo Carlo aveva una famiglia, quindi non poteva vederlo come un aspirante padre per le sue figlie, ma se non altro, serenità economica con un lavoro che le avrebbe permesso di stare di più con le figlie ed in situazioni più serene.
Così con le bambine che giocavano con le bambole e lei che rifletteva sulla nuova occupazione, ben presto si trovarono al parcheggio del centro commerciale.
Le bambine tennero ben strette le loro bambole, non volendo lasciarle in macchina, così scesi, si immersero nella confusione che animava il centro commerciale.
-Allora, hai fatto un conto approssimativo, una lista di ciò che ti serve?- chiese Sabrina a Carlo, lui storcendo un po’ la bocca -sai io sono una frana per queste cose, confidavo nelle tue capacità, calcoliamo le camere da letto, sono nove al piano superiore e tre a quello inferiore per il personale, calcolando tre cambi estivi e tre invernali, almeno per il momento, dovrebbero essere ventisette estivi e ventisette invernali , tutti matrimoniali, così sarebbe tutto completo per iniziare il mio progetto, tu che ne pensi, sai per iniziare non mi serve roba elegante, di qualità si ma non elegante, poi ognuno la propria biancheria se la personalizza come vuole- -certo che devi avere una famiglia numerosa, quanti siete?- - sette di famiglia, tre di personale che porterò, più quello che deciderai di assumere, ma quello verrà giornalmente, poi devo considerare che spesso avremo ospiti, fratelli sorelle, da ospitare con le loro famiglie, insomma ci sarà spesso confusione, altrimenti non ti avrei cercata per aiutarmi nel mio progetto, fin che non ci presentassero, ero solo nel realizzarlo e tutto deve essere pronto per il secondo sabato di settembre è allora che arriveranno tutti- - ei ma mancano solo tre settimane- -già io ho calcolato tutta la prossima settimana, per l’arredamento e le altre due per iniziare ad avviare il tutto, vedrai che poi ti piacerà, sarà come gestire un ostello, con poco tempo per annoiarsi, per il giardino fortunatamente mi hanno presentato una ditta che cura anche gli altri giardini del villaggio, ma per il resto saremo soli io e te, nutro gran fiducia- -sai io non so cosa pensare, è tutto cosi strano e poi tu, sembri spuntato da un altro pianeta, hai sempre così tanta fiducia nelle persone?- -mi fido della mia prima impressione, raramente sbaglio e sono sicuro che se c’è una persona che possa aiutarmi, quella sei tu!-
Entrati nel locale che vendeva biancheria Sabrina sbrigò tutto velocemente, Carlo se la guardava e l’ascoltava con attenzione, la merce non era tutta disponibile, ma avrebbero fatto la consegna per la prima settimana di settembre, Sabrina si districò abilmente dal suo primo incarico e a Carlo non rimase solo che pagare il tutto.


martedì 24 settembre 2013

non Sono mai Stato da Nobel nello Scrivere ma in compenso, Molto Efficacie

Anna, quale differenza Trovi tra Imbrattare una Tela e Imbrattare una Pagina di un Libro? Tecnicamente, non ne dovresti trovare nessuna, sei Espertissima di Arredamento di Interni, quindi Arredare con parole una Pagina, dovrebbe rimanerti Piuttosto Facile, a me all’Inizio era tutto Molto Difficile, avevo Deficienze in Italiano, Deficienze che spero mio Padre mi abbia Aiutato a Superare.
Tutto sta nel proiettarsi in Avanti con Le fantasie e ti confido un Segreto di Comunicazione tra me e i Miei Fedelissimi.
Beh, ieri ti ho Detto, che io All’Inizio, scrivevo per Proporre le Mie Vie che avrei preso per il Futuro, partecipando a Concorsi Letterari sperando che ciò che scrivevo andasse agli Occhi dei Miei Fedelissimi.
Ieri, ho scoperto che le Mie Speranze, non erano Mal Riposte, sai? amici piuttosto Indisciplinati, (ma amici veri) già hanno Anticipato il Finale del Mio Racconto che ti sto Proponendo per tenerti Compagnia.
Beh, lo hanno Anticipato in Semiologia, come Accadeva Molti anni Fa, e mi ha Fatto Molto Piacere, Verificare che non Erano solo mie Fantasie.
Il Proiettarsi in Avanti con Racconti, è una Maniera per Confidare Speranze, Sentimenti, e Desideri, che si Vorrebbero Intraprendere e tutto questo, in un Romanzo, che Potrebbe poi risultare Profezia, cosa dici, Cambio il Finale del Racconto? Un Abbraccio Intenso: Filippo Salvini: !



-senti Carlo, questa sera io ho chiesto un permesso dal lavoro, sai all’hotel faccio due fasce di orario dalle undici alle tre e dalle diciannove alle ventitre, ma questa sera volevo festeggiare con le gemelle e mia sorella, sai è la prima volta che riscuoto duemila e cinquecento euro per un mese di lavoro e adesso iniziando a conoscerti spero che il mese di prova ti soddisfi con il mio operato, vuoi venire anche tu questa sera? Sai nulla di particolare, una pizza e una birra- -beh io non vorrei rovinare una riunione di famiglia, se tu pensi che io possa venire senza dare fastidio?- -non te lo avrei chiesto se pensavo ciò e poi è meglio che spieghi meglio a mia sorella ciò che cerchi in me, io l’ho accennato ma penso di aver fatto confusione- -allora d’accordo per che ora devo essere pronto?E dove devo trovarmi?- Sabrina guardò l’orologio e disse:- sono le sette e trenta, con mia sorella ho appuntamento davanti alla taverna, chi arriva prima aspetta, se puoi possiamo anche andare? Sai non vorrei far fare tardi alle gemelle!- Carlo accettò e cosi si avviarono, Anna cercò con lo sguardo la mano di Carlo e lui accortosi le allungò la mano facendogli l’occhiolino.
La taverna, non era molto distante dalla piazzetta in cui si trovavano e fatto qualche vicolo tra vetrine e gente che passeggiava, si trovarono davanti all’ingresso, Sabrina si affacciò, ma non trovò la sorella con cui avevano appuntamento, ma vedendo che all’interno del locale, alcuni tavoli erano già occupati ed altri prenotati, disse a Carlo di entrare ed iniziare a sedersi.
Si accomodarono in un tavolino vicino all’ingresso, l’unico nella sala rimasto libero, che avrebbe potuto ospitare più di quattro persone.
Carlo fece sedere, Sabrina a capo tavola, era la festeggiata, le gemelle si sedettero una alla destra e l’altra alla sinistra di Sabrina, mentre Carlo si accomodò al fianco di Michela e di fronte avrebbe dovuto sedersi la sorella di Sabrina, si avvicinò un cameriere, per ordinare la tavolata, propose i menù e Sabrina con voce dispiaciuta disse al cameriere:-la prego ci aspetti ancora qualche minuto, per le ordinazioni, stiamo aspettando una persona- il cameriere sorrise e
-tranquilli anche noi oggi siamo in ritardo, sa la legna per il forno, oggi non voleva accendersi- Carlo si volse verso Michela - sai, io ancora non conosco nessuna persona qui a Rapallo, mi sono trasferito da due settimane, quindi spero che noi diventiamo buoni amici.-
La bambina sorrise e Sabrina si inserì nel discorso -da dove si trasferisce qui a Rapallo e come mai?- Carlo alzò gli occhi al cielo sbuffò sorridendo e -vivevo nel Lazio, poco distante da Roma in un paese un po’ noioso, io sono il terzo di cinque fratelli, quindi faccio parte di una famiglia numerosa, ma più passa il tempo e più i legami familiari si allentano, un giorno ho deciso di allontanarmi da quella cittadina e così ho iniziato a guardare tutte le fotografie della mia vita, per vedere se almeno in un posto mi sarebbe piaciuto andare a vivere o almeno a provare, mi capitò tra le mani una foto di quando avevo all’incirca l’età delle gemelle ed ero ritratto mentre tentavo di trainare un carro  molto più grande di me, ero ai margini di un ruscello, così visto che quella era la foto che mi piacque di più, chiesi a mia madre dove era stata scattata, lei mi ricordò che da bambini ci portava spesso qui a Rapallo, lei è di Rapallo e fin che è stata in vita mia bisnonna, venivamo a trovarla e questo mi ha fatto scegliere il posto dove trasferire la mia famiglia, sai mi sono rimasti pochi legami e quei pochi che ho voglio trasferirli in un posto dove io ricordo un po’ di serenità.-
Sabrina, applaudì con un sorriso sulle labbra -beh è una storia di altri tempi, molto romantica e sicuramente hai un lavoro che ti permetta di fare ciò, io ad esempio non potrei fare una scelta del genere-
-veramente io non lavoro, ho lavorato molto da giovane e adesso che ne ho la possibilità, mi godo i frutti dedicandomi completamente alla mia famiglia, sai ho passato anni terribili in passato ed ho capito con il tempo che al di fuori della famiglia è tutto labile, effimero, tu stessa hai abbandonato i capricci di gioventù, per le tue figliuole, a me piace dire che faccio l’agente segreto per il paradiso, si, non ridete, sapete bambine potete farlo anche voi due, quando dite le preghiere, perché voi dite le preghiere la sera vero?- le bambine annuirono e lui continuò -insomma quando dite le preghiere, raccontate a DIO, tutti i misfatti, tutti i torti e tutte le cose cattive che vedete durante la giornata e poi dite: sia fatta la volontà di DIO, padre onnipotente e creatore del cielo e della terra, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, anche sulla mia sorte e dopo esservi fatte il segno della croce, battete tre volte le manine, così DIO, eseguirà la sua sentenza, senza il vostro giudizio, perché solo DIO può giudicare, visto è semplice essere agenti segreti del paradiso.- ci fu un sorriso generale, che però era di ammirazione e l’atmosfera che si era fatta calda, fu interrotta dall’arrivo di Marisa, sorella di Sabrina, che alzando il braccio si fece vedere al suo arrivo.
-Ti presento Carlo, il mio datore di lavoro, lei è Marisa mia sorella e devo dire anche mia amica- i due si strinsero la mano e Marisa disse:
-oggi mi ha tenuta un’ora al telefono per raccontarmi dell’avvenimento, io le ho detto di calmarsi con l’entusiasmo, sa a differenza di lei io cerco di tenere i piedi per terra e sono anche un po’ diffidente e burbera, mi scusi se le faccio una brutta impressione, ma tengo a mia sorella e mi spiacerebbe una delusione, non la merita- - ha tutta la mia approvazione, è bella la complicità tra sorelle e penso che se questa sera mi abbia invitato forse è proprio per farci conoscere e poi le chiederà la sua approvazione- rispose Carlo ma Marisa riprese
-bene allora inizierò subito con il farle le mie scuse, oggi quando mia sorella mi ha raccontato del vostro incontro e della proposta di lavoro, con l’assegno, io mi sono permessa di chiedere informazioni su di lei, conosco un dipendente della banca ed ho chiesto informazioni- Carlo sbottò in una risata e con l’aria di chi volesse saperne di più, invitò Marisa a raccontare le sue scoperte, ma Sabrina offesa disse:- tu hai fatto questo? E perché non mi hai detto nulla?-
-non è tutto- continuò Marisa - ho anche chiesto informazioni a Lucia, è una mia amica che lavora al commissariato di polizia di Genova, ripeto le chiedo scusa, ma a Sabrina ci tengo e lei ha anche due bambine, sono molto vulnerabili- Carlo per niente infastidito dell’accaduto e piuttosto divertito insistette - ma il risultato delle sue indagini quale è, interessa anche me- Sabrina avrebbe voluto sparire e ciò che la tratteneva dal fare una discussione con la sorella, era l’aria divertita di Carlo, così rivolta alla sorella disse:- forza spara tutto, ma questa me la paghi, non so come ma anche io ho il diritto di fare delle scelte- allora Marisa rivolta verso Sabrina - vi ho chiesto scusa, comunque l’impiegato della banca mi ha detto che un posto più sicuro lo avresti potuto trovare solo alla banca d’Italia- - e la polizia- interruppe Carlo -ha detto Lucia che hai una fedina penale immacolata, anzi un suo superiore l’ha pure rimproverata- allora intervenne Anna con l’ingenuità di una bambina di quattro anni - per forza, lui fa l’agente segreto del paradiso- tutti risero, ma Sabrina rimase un po’ turbata dell’iniziativa della sorella, Carlo accortosi dell’umore di Sabrina chiamò il cameriere ed ordinò delle birre, invitando tutti ad un brindisi -brindiamo all’amicizia e che le male lingue se le porti via, tranquilla Marisa non mi sono offeso, sono solidale con te, del fatto che cerchi di proteggere tua sorella, però, penso che il forno sia pronto adesso, quindi perché non ordiniamo le pizze?- Marisa allungò la mano verso Carlo - Pace?- e Carlo -il dolce lo paghi tu ok?- e dopo un sorriso reciproco continuò - io qui non ho un commercialista di fiducia, il mio è a Perugia, quindi perché non ti occupi tu dell’inquadramento di tua sorella, non so con quale qualifica possa essere inquadrata una persona che si prenda totalmente cura di una casa, dalla spesa ai fiori e perché no anche dell’arredamento, insomma come se fosse la direttrice di un piccolo albergo, ed io spero che ne abbia riguardo come se ne fosse la proprietaria, per me dopo questa serata ed avervi conosciute, è assunta, certo l’ultima parola spetta a lei.-
-E dove è che hai preso casa dove svolgere il mio lavoro- chiese Sabrina a Carlo -è un po’ fuori Rapallo in un residence, il villaggio dei musicisti, non so se lo conosci, hai l’automobile per venire al lavoro almeno per i primi giorni, poi ne acquisteremo una che sarà a disposizione del personale- Sabrina e Marisa rimasero sorprese della collocazione della casa di Carlo, loro conoscevano quel villaggio solo per sentito dire ed era molto di lusso, erano tutte ville molto grandi e con grandi giardini e sempre per sentito dire l’estate si popolava di veri ricconi.
Dopo un po’ di silenzio Carlo riprese -ho idea che vogliate vederla la mia casa, perché finita la cena non facciamo un salto li, sapete c’è anche un maneggio con dei poni per i bambini, mi farebbe piacere portarci Anna e Michela, poi c’è anche un circolo, potremmo finire la serata li, che ne dite?- - si Mamma andiamo a vedere i poni- dissero prese dall’entusiasmo le bambine, mentre il cameriere serviva in tavola le pizze ed ancora -mamma ci porti?-
-Va bene, ma adesso mangiamo la pizza e fate le brave bambine- Carlo prese coltello e forchetta ed iniziò a tagliare a spicchi la pizza di Michela, mentre Sabrina quella di Anna e presa da un improvviso pianto Anna iniziò a fare i capricci all’improvviso, Sabrina le chiese cosa avesse e lei -a Michela la pizza gliela sta tagliando lui- continuando a piangere di tutto cuore, allora Carlo fermò Sabrina e disse:-ecco solo un attimo e poi taglio anche la tua, sai: questa è la più bella dichiarazione d’amore che mi abbiano mai fatto- e fece l’occhiolino ad Anna, Marisa intanto baciando Anna ricordò che dopo sarebbero andate a vedere i cavalli, così Anna si rincuorò e mangiarono.
 Tra una battuta e l’altra con le bambine, il clima diventò amichevole e spensierato, così tra un sorriso ed un sorso di birra, la pizza finì.
-Allora visto che devo pagare un debito, che dolce volete?- chiese sorridendo Marisa, Carlo prese al balzo l’occasione -la pizza era grandissima, preferisco un caffè, ma lo paghi al circolo, al villaggio dei musicisti, voi che ne dite? Sapete è la prima volta che ci vado, quindi il fatto che mi presenterò questa sera con quattro belle donne, dovrebbe fare effetto ai miei vicini- le quattro accettarono la proposta sorridendo e dopo che Sabrina pagò si alzarono per andare.
L’aria era fresca, alle nove di sera, quindi dette un ondata di vitalità alla comitiva, che si diresse verso l’hotel in cui alloggiava Carlo, era poco distante dalla taverna, per prendere l’automobile ed andare a visitare la sua casa, mentre Sabrina e Marisa ancora parlottavano e si beccavano sul fatto che Marisa avesse esagerato nel richiedere informazioni su Carlo, Carlo invitò tutti a salire a bordo e ad allacciarsi le cinture.
-Questa l’ho presa a noleggio, lunedì, anche io dovrei comperare una macchina- e non essendo Carlo pratico della strada per raggiungere il villaggio, le due donne lo imboccarono, così da fargli fare una scorciatoia.
Arrivati alla carraia che immetteva al villaggio, un vigilantes chiese da chi fossero diretti, e Carlo spiegò che era il proprietario di una delle ville del villaggio, dette il nome, il vigilantes controllò e li fece entrare, augurando a tutti una buona serata.
-Allora vediamo un po’, via Bach, via Bach dovrebbe essere la quarta traversa a destra, sapete è la terza volta che vengo qui, la prima quando l’ho acquistata tre mesi fa, poi con l’impresa di ristrutturazione ed oggi con voi, martedì l’impresa dovrebbe consegnarmela e poi ci entrerò prima possibile, eccola questa è via Bach e questo d’angolo è il numero uno, siamo arrivati, Marisa mi passi dal cassettino il mazzo di chiavi con il comando del cancello?-